Quest’articolo è stato scritto da Rick Warren per il suo sito www.pastors.com (in inglese) e usato con permesso.

“L’adorazione che piace a Dio”

Gli antropologi hanno notato come la gente in ogni cultura istintivamente adori qualcosa. Questo è un desiderio universale, con il quale Dio ha avvolto ogni fibra del nostro essere, un desiderio innato di avere una relazione con Lui.

Se non possiamo adorare Dio, troviamo sempre qualcosa con cui sostituirlo, anche se finisce con l’essere noi stessi.

“…offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!”
Ebrei 12:28 (NR)

PreghieraLa ragione per cui Dio ci ha creati con questo desiderio è perché egli desidera degli adoratori! Gesù ha detto in Giovanni 4:23 (NR), “i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori”.

Fin ora abbiamo visto che l’adorazione dà piacere a Dio, e che ci sono molti modi con cui compierla: affidandoglisi, amandolo, obbedendogli, ringraziandolo, sottomettendosi, usando i nostri talenti per la Sua gloria e sviluppando un’amicizia intima con Lui.

L’adorazione è il primo proposito della nostra vita; siamo stati creati per adorare Dio e ci è stato richiesto di adorarlo. È la nostra responsabilità più grande, il nostro più alto privilegio, e dovrebbe avere priorità su qualsiasi altra cosa.

Quando a Gesù fu chiesto quale fosse il più grande comandamento egli rispose: “ADORARE DIO!”

Egli disse, “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua”. (Marco 12:30, NR)

Ogni volta che esprimi amore verso Dio, tu stai adorando; non importa se sei da solo, in famiglia o in una comunità di credenti.

Una donna samaritana una volta tentò di disputare con Gesù circa il miglior momento, il miglior posto ed il miglior stile per l’adorazione. Gesù rispose che questi problemi esterni sono
irrilevanti: ciò che conta è il tuo cuore. Il dove tu stia adorando non è così importante rispetto al come ed al perché.

Gesù disse: “I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori”. (Giovanni 4:23, NR)

Queste due affermazioni di Gesù spiegano il tipo di adorazione che piace a Dio.

1. L’adorazione che piace a Dio è basata sulle Scritture

Basata sulle scritture

“Adoreranno…in verità”. Noi dobbiamo adorare Dio così come è veramente rivelato nella Bibbia; ogni altra cosa è idolatria.

Non puoi creare la tua immagine di Dio (“mi piace pensare che Dio sia…”) ed adorare quella. La vera adorazione è radicata nella Parola; è basata sulla verità, non sulla nostra immaginazione.

Più conosci la Bibbia, più capisci le verità circa Dio, specialmente la sua grazia; questo ti obbligherà ad adorare in maniera appassionata. Ogni volta che ti senti indifferente, apatico o annoiato adorando, significa che hai dimenticato quanto sia meravigliosa la grazia di Dio.

2. L’adorazione che piace a Dio viene dal cuore

“Adoreranno…in spirito”. Qui “spirito” non si riferisce allo Spirito Santo, ma al tuo spirito. Fatto ad immagine di Dio, tu sei uno spirito che risiede in un corpo, e Dio ha disegnato il tuo spirito per comunicare con Lui. L’adorazione è il nostro spirito che risponde allo Spirito di Dio.

Gesù l’ha espresso in una maniera differente quando ha detto: “Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua”. (Matteo 12:30a, NR)

L’adorazione deve essere genuina e nascere dal cuore; non è solo una questione di dire le parole giuste; ciò che stai dicendo lo devi dire sul serio. Adorare senza cuore non è affatto adorare . La Bibbia dice: l’uomo guarda all’apparenza, ma il SIGNORE guarda al cuore. (1 Samuele 16:7b, NR)

Dato che l’adorazione è deliziarsi e godere di Dio, essa coinvolge le tue emozioni. Dio ti ha dato emozioni così che tu possa adorarlo con sentimenti profondi, ma queste emozioni debbono essere genuine, non false. Dio odia l’ipocrisia. Egli non vuole uno spettacolo, una finzione, o una farsa nell’adorazione; Egli desidera il tuo onesto e vero amore. Possiamo adorare Dio in maniera imperfetta, ma non possiamo adorarlo in maniera non sincera.

Chiaramente, la sola sincerità non è abbastanza; tu puoi essere sinceramente in errore. È per questo che sia lo spirito che la verità sono necessari; l’adorazione deve essere sia autentica che accurata.

L’adorazione che piace a Dio è profondamente emotiva e profondamente dottrinale. Noi usiamo sia i nostri cuori che le nostre menti.

Adorare con un cuore sincero

Voglio enfatizzare ancora una volta che l’adorazione è più della sola musica. In effetti l’adorazione precede nel tempo la musica.

Adamo adorava Dio nel giardino dell’Eden, ma la musica non è menzionata fino a Genesi 4:21 con la nascita di Iubal. Se l’adorazione fosse solo la musica, allora coloro che non sono musicisti non potrebbero mai adorare. La vera adorazione avviene quando lo spirito risponde a Dio, non a qualche nota musicale.

Sfortunatamente, molti ritengono uguale l’essere toccati emozionalmente dalla musica e l’essere toccati dallo Spirito, ma queste non sono la stessa cosa. Infatti alcune canzoni introspettive e sentimentali impediscono l’adorazione in quanto allontanano l’attenzione da Dio e la focalizzano sui nostri sentimenti. La tua più grande distrazione nell’adorare sei te stesso, i tuoi interessi e le tue preoccupazioni circa quello che gli altri pensano di te.

NOTA: Il migliore stile di adorazione

I credenti spesso non sono d’accordo circa la maniera più appropriata di esprimere adorazione a Dio. Ma queste discussioni sono di norma dovute a differenti personalità ed origini. Molte forme di adorazione sono menzionate nella Bibbia: confessare il proprio amore, cantare, gridare, stare in piede, inginocchiarsi, ballare, mandare grida di gioia, dare testimonianza, suonare strumenti ed alzare le mani sono soltanto alcune di esse.

Quale è il migliore stile di adorazione? La risposta è: lo stile che rappresenta più autenticamente il tuo amore per Dio, basato sulle origini e personalità che Dio ha scelto per te.

Il mio amico Gary Thomas ha notato come molti credenti sembrino bloccati su un binario di adorazione, una routine insoddisfacente, piuttosto che avere una vibrante amicizia con Dio. Ha scoperto che parte del problema nasce perché molte persone si sforzano di usare dei metodi devozionali o stili di adorazione che non rispecchiano la maniera unica in cui Dio li ha creati. Questo li lascia frustrati e confusi: “Perché, visto che amo veramente Dio, mi annoio adorandolo?”

Gary ha pensato: “Se Dio ci ha intenzionalmente creati ciascuno differente dall’altro, perché ci si aspetta che ognuno adori Dio nello stesso modo?” Questa domanda ha dato il via alla ricerca per identificare i differenti modi con cui le persone sviluppano una amicizia con Dio. Leggendo i classici cristiani ed intervistando altri credenti, egli ha scoperto molti diversi sentieri che i credenti usano da 2000 anni per godere dell’intimità con Dio: stare all’aperto, studiare, cantare, leggere, ballare, fare dell’arte, servire gli altri, essere da soli, avere comunione fraterna, e dozzine di altre attività.

Nel suo libro Sacred Pathways (Sacri Sentieri) Gary ha identificato nove modi con cui la gente si accosta a Dio:

  • i Naturalisti sono più ispirati amando Dio all’aperto, in un ambiente naturale;
  • i Sensitivi amano Dio con i loro sensi, ed apprezzano i culti di adorazione che coinvolgono la loro vista, il gusto, l’olfatto ed il tatto, non esclusivamente il loro udito;
  • i Tradizionalisti si avvicinano a Dio attraverso la ritualità, le liturgie, i simboli ed una struttura che non cambia;
  • gli Asceti preferiscono amare Dio in solitudine e nella semplicità;
  • gli Attivisti amano Dio affrontando il male, lottando contro le ingiustizie e lavorando per fare del Mondo un posto migliore;
  • gli Aiutatori amano Dio amando gli altri e venendo incontro ai loro bisogni;
  • gli Entusiasti amano Dio attraverso la celebrazione;
  • i Contemplativi amano Dio attraverso l’adorazione;
  • gli Intellettuali amano Dio studiando ed utilizzando le loro menti.

Non esiste un approccio che vada bene per tutti nell’adorare e nello sviluppare l’amicizia con Dio. Una cosa è certa: tu non porti gloria a Dio cercando di essere qualcuno differente da quello che Egli ha deciso tu sia.

“Sviluppa il tuo proprio rapporto con Dio ma non imponilo sugli altri”.
“…ecco il tipo di persona per chi cerca il Padre: quelli che sono semplicemente ed onestamente loro stessi davanti a Lui nella loro adorazione”.
(Parafrasi di Giovani 4:23)

3. L’adorazione che piace a Dio è meditata

Gesù per quattro volte ha comandato, “Ama dunque il Signore Dio tuo…con tutta la mente”. A Dio non piace un’adorazione che non sia meditata; canti fatti in modo irriflessivo, ripetizioni meccaniche di preghiere, o non curanti esclamazioni di “Sia lodato il Signore” perché non riusciamo a pensare qualcos’altro da dire in quel momento.

Se la tua mente non è coinvolta, l’adorazione diviene un moto senza senso o un’emozione vuota.

Persino i termini biblici divengono dei noiosi stereotipi se li si usa troppo. In questo modo smettiamo di pensare al loro significato. È così semplice offrire degli stereotipi nell’adorare piuttosto che sforzarsi di onorare Dio con nuove parole e nuovi modi. È per questo che ti incoraggio a leggere diverse traduzioni delle Scritture; questo amplierà i tuoi modi di adorazione.

Ti voglio proporre una sfida: prova ad adorare Dio senza usare le parole lodare, alleluia, grazie o amen. Invece di dire “Ti vogliamo lodare” fai una lista di sinonimi ed usa nuove parole come ammirare, rispettare, stimare, riverire, onorare ed apprezzare.

Sii specifico, inoltre; se qualcuno si avvicinasse a te e ti ripetesse “io ti lodo” dieci volte, tu probabilmente ti chiederesti, “Per che cosa mi loda?” Preferiresti ricevere due complimenti specifici piuttosto che venti vaghi e generici. Lo stesso vale per Dio.

Un’altra idea è quella di fare una lista di tutti i differenti nomi di Dio e di focalizzarsi su di essi. I nomi che Dio ha non sono dei nomi generici, essi ci raccontano differenti aspetti del suo carattere. Nell’Antico Testamento, Dio si è rivelato in modo graduale ad Israele introducendo nuovi nomi per se stesso, e Dio ci comanda di lodare il Suo nome.

Dio vuole che anche i nostri incontri fraterni siano meditati. Paolo a questo dedica un intero capitolo in 1 Corinzi 14, concludendo “ma ogni cosa sia fatta con dignità e con ordine”.

A questo proposito, Dio insiste che i nostri culti siano comprensibili per i non credenti quando siano presenti. Per una completa spiegazione di questo, vedi il capitolo “L’adorazione può essere una testimonianza” in Chiesa Condotta da Propositi.

“Supponi che degli estranei siano presenti al vostro culto, mentre state lodando Dio nello spirito. Se essi non vi capiscono, come potranno dire “Amen”? Voi potreste adorare Dio in un modo meraviglioso, ma nessun altro sarebbe incoraggiato.”

Essere sensibili verso i non credenti che visitano il vostro culto è un comandamento biblico, non una moda passeggera. Ignorare questo comandamento sarebbe una disobbedienza ed una mancanza di amore.

4. L’adorazione che piace a Dio è un sacrificio

Nell’Antico Testamento Dio si compiacque dei molti sacrifici di adorazione poiché preannunciavano il sacrificio di Gesù per noi sulla croce. Ma dato che Gesù ha pagato definitivamente per i nostri peccati, i sacrifici di espiazione non sono più necessari.

Ora Dio si compiace di diversi sacrifici di adorazione: le nostre vite, il nostro amore, il rendere grazie, la lode, l’umiltà, il pentimento, l’offerta di danaro, la preghiera e anche servire gli altri e condividere con i bisognosi.

Predicazione

La vera adorazione costa. Davide aveva capito questo quando diceva, “non offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla”. (2 Samuele 24:24, NR)

La lode da sola è un’adorazione incompleta; noi dobbiamo arrenderci, sottometterci, offrire e concedere noi stessi a Lui. È
questo il cuore dell’adorazione.

Uno dei prezzi dell’adorazione è il rinunciare al nostro egocentrismo. Non puoi esaltare Dio e te stesso allo stesso tempo. Tu non adori per essere visto dagli altri o per far piacere a te stesso; deliberatamente tu sposti l’attenzione lontano da te.

Quando Gesù ha detto “Ama dunque il Signore Dio tuo…con tutta la forza tua”, ha messo in evidenza che l’adorazione richiede sforzo ed energia. Non è sempre conveniente o confortevole, e talvolta è un puro atto di volontà, un sacrificio di volontà. Lodare richiede sforzo. Quando adori Dio anche se non te la senti, quando ti alzi dal letto per andare ad adorare e sei stanco, o quando aiuti il tuo prossimo anche se sei logoro, tu stai offrendo un sacrificio di adorazione a Dio.

Paolo disse, “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale”. (Romani 12:1, NR)

5. L’adorazione che piace a Dio è continua

L’adorazione non riguarda esclusivamente i culti in chiesa. Ci è stato detto di “adorarlo del continuo” e di adorarlo “dalla nascita del sole fino al suo tramonto”. Nella Bibbia le persone adoravano Dio al lavoro, a casa, in battaglia, in prigione, e persino al letto! La lode dovrebbe essere la tua prima attività quando apri gli occhi al mattino e quando li chiudi la sera. Davide disse: Sia la mia bocca piena della tua lode, ed esalti ogni giorno la tua gloria! (Salmi 71:8, NR)

L'adorazione è continua

L’adorazione non è una parte della tua vita; è la tua vita, ed ogni attività può essere trasformata in un atto di adorazione quando lo fai a lode, gloria e piacere di Dio. La Bibbia dice: Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio (1 Corinzi 10:31, NR). Martin Lutero disse: “Un allevatore può mungere le mucche alla gloria di Dio”.

Come è possibile fare tutto alla gloria di Dio? Facendo ogni cosa come se lo stesti facendo per Gesù e avendo una conversazione continua con lui mentre fai le cose. La Bibbia dice: non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo. Fate la volontà di Dio di buon animo, servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini (Efesini 6:6-7, NR).

È questo il segreto per una vita di adorazione: fare ogni cosa come se lo si facesse per il Signore. Il lavoro diviene adorazione quando lo dedichi a Dio, svolgendolo con la consapevolezza della sua presenza. Parafrasando Romani 12:1 si può dire: “Prendi la tua vita comune di tutti i giorni: il tuo sonno, i tuoi pasti, il tuo andare al lavoro, il tuo camminare intorno alla tua vita, e ponilo dinanzi a Dio come una offerta”.

Quando mi sono innamorato di mia moglie, pensavo costantemente a lei; facendo colazione, andando a scuola, durante le lezioni, facendo la coda al supermercato, mettendo benzina…. Non potevo fare a meno di pensare a quella donna! Spesso parlavo tra me e me di lei, e pensavo a tutte le cose che mi piacevano di lei. Questo mi aiutava a sentirmi più vicino a Kay, anche se vivevamo a molte centinaia di chilometri di distanza, frequentando università differenti. Pensando in maniera costante a lei, io dimoravo nel suo amore.

La vita di adorazione è semplicemente innamorarsi di Gesù: due libri classici ti possono insegnare come si fa. Il primo, risalente al 17° secolo, è “La pratica della presenza di Dio” di Fratel Lorenzo, un umile cuoco di un monastero francese. Fratel Lorenzo era capace di trasformare anche il luogo più comune e l’occupazione più umile, come preparare il cibo e pulire i piatti, in un atto di adorazione e di comunione con Dio.

La chiave dell’amicizia con Dio, diceva egli, non era cambiare ciò che si fa, ma cambiare l’attitudine verso quello che si fa. Quello che normalmente fai per te stesso, inizi a farlo per Dio, che sia mangiare, lavarsi, lavorare, riposarsi, o svuotare la pattumiera.

Al giorno d’oggi noi sentiamo spesso che dobbiamo fuggire dalla nostra routine quotidiana per poter adorare Dio, ma questo è esclusivamente perché non abbiamo imparato a sperimentare la sua presenza in ogni momento. Fratel Lorenzo trovava così semplice adorare Dio attraverso le attività comuni della vita. Egli non doveva andarsene per un ritiro spirituale straordinario.

Questa è l’idea di Dio. Nell’Eden l’adorazione non era un evento a cui partecipare, ma un’attitudine costante. Adamo ed Eva erano in comunione costante con Dio. Dato che Dio è con te in ogni momento, nessun posto è più vicino a Dio del posto dove tu sei in questo momento. La Bibbia ci dice che Egli comanda ogni cosa, che è in ogni luogo e che è ogni cosa.

Un’altra delle idee utili di Fratel Lorenzo era di pregare piccole preghiere colloquiali durante la giornata, piuttosto che provare di pregare lunghe sessioni di preghiere complicate. Per mantenere la concentrazione e reagire ai pensieri che lo distraevano, egli diceva: “Non ti consiglio di usare una grande molteplicità di parole nelle preghiere, dato che i discorsi lunghi sono spesso occasione per le distrazioni.” In un’epoca di scarsa attenzione, questo suggerimento vecchio di 350 anni che tende alla semplicità sembra particolarmente interessante.

Bibbia

Molti credenti usano le “preghiere in un respiro” durante il giorno. Si sceglie una breve frase o una frase semplice che possa essere ripetuta a Gesù in un respiro: “Tu sei con me”, “Ricevo la tua grazia”, “Dipendo da te”, “Ti voglio conoscere”, “Ti appartengo”, “Aiutami ad avere fiducia in te”. Si può anche usare una breve frase delle Scritture: “Per me vivere è Cristo”, “Non ti abbandonerò mai”, “Tu sei il mio Dio”. Pregale il più possibile così da radicarle nel tuo cuore. Sii solamente sicuro che la tua motivazione sia di onorare Dio, non di avere controllo su di Lui.

“Ogni giorno ti benedirò e loderò il tuo nome per sempre”.
Salmo 145:2 (NR)

“Non cessate mai di pregare”.
1 Tess. 5:17 (NR)

La maniera più rapida di riconnetterti a Dio durante la giornata è di fermarsi in silenzio per pochi secondi. Fermati a pensare a quello che stai facendo, guardati intorno con una nuova consapevolezza, ed ascolta in silenzio la voce di Dio. Il silenzio onora Dio e ci permette di sentirlo mentre parla al nostro cuore. Se tu ami Dio, allora lo sentirai.

Sperimentare la presenza di Dio è una capacità, un’abitudine che puoi sviluppare. Proprio come i musicisti fanno scale musicali ogni giorno per poter suonare della bella musica con facilità, tu ti devi sforzare di pensare a Dio in diversi momenti della giornata; devi allenare la tua mente per ricordarti di Dio.

Sulle prime, ti sarà necessario creare qualcosa che ti rammenti con regolarità di riportarti alla consapevolezza che Dio è con te in quel momento. Col tempo, sarà più naturale pensare a Dio più spesso, parlare con Dio di qualsiasi cosa e percepire la sua presenza in ogni luogo.

Il secondo classico sull’adorazione è il libretto di Franck Laubach “Il gioco dei minuti”. Laubach, fondatore del World Literacy Movement, sfidò se stesso per vedere quanto spesso durante un giorno potesse ricordarsi che Dio era con lui. Si pose il traguardo di pensare alla presenza di Dio almeno ogni mezz’ora, e sviluppò dei metodi che lo aiutavano a farlo. Progredì quindi pensando a Dio ogni quindici minuti. Alla fine la sua consapevolezza di Dio divenne così radicata che egli parlava con Dio costantemente di ogni persona vedesse e di ogni avvenimento sperimentasse.

Se ciò ti sembra impossibile, ricordati che questa è un’abitudine che sviluppi con l’allenamento. Come tutte le relazioni, un’amicizia con Dio ha bisogno di tempo; non la costruisci in una notte. Inizia mettendoti attorno qualcosa di visibile che ti ricordi di farlo; potresti mettere piccole note che dicono: Dio è con me ed è per me proprio ora.

I monaci benedettini usano le campane di un orologio che suona ogni ora che rammenta loro di fermarsi e pregare. Se hai un orologio o un telefono cellulare con una sveglia potresti fare lo stesso. Se i musulmani si fermano per inginocchiarsi e pregare cinque volte al giorno, perché non possiamo noi? Alcune volte sentirai la Sua presenza, altre volte no. Il tuo obiettivo non è una sensazione, ma una continua consapevolezza della realtà che Dio è sempre presente.

Se stai cercando di sperimentare la Sua presenza attraverso tutto ciò, stai sbagliando. Dio non può essere controllato o manipolato a tuo piacimento. Tu esisti per il suo piacere. Noi non adoriamo Dio per sentirci bere, ma per fare il bene.

Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso:
Temi Dio e osserva i suoi comandamenti,
perché questo è il tutto per l’uomo.
Ecclesiaste 12:13 (NR)