Discepolato nella chiesa

Aiutiarli a far parte integrante del corpo

Presentando “Mario Saltuario”, “Gino Freddino”, “Gianni Lontani” e “Renato Collegato”

Quest’articolo è stato scritto per www.MissionePerTe.it da Michele Carlson, promotore della fondazione di nuove chiese e membro della chiesa cristiana evangelica di Monterosi.

Quattro tipi di credenti
I Quattro Tipi di Credenti. Di quale tipo sei tu?

L’apostolo Paolo rende molto chiaro che Dio vuole ogni credente si unisca ad una chiesa locale. Infatti, Paolo afferma che il Signore anticipa che “ogni giuntura” produca “la crescita del corpo” e che “ogni singola parte” contribuisca al “l’edificazione” del corpo (Efesini 4:16).

Nella pratica, Paolo e noi tutti sappiamo che non è sempre così. C’è qualche credente che non fa la “parte sua” (1 Cor. 12:27) nel servire il Signore e la Sua chiesa. Quando questo accade tutte le membra del corpo soffrono (1 Cor. 12:26) e anche la testimonianza della chiesa soffre. Quindi, bisogna capire perché alcuni credenti non si impegnano come vuole Gesù e sapere, quanto possibile, rispondere alle loro scusanti in modo biblico per poter motivarli a ravvedersi ed impegnarsi della chiesa di Cristo.

In quest’articolo, vogliamo osservare quattro tipi di credenti, le loro motivazioni e cosa ne dicono le Scritture. Chiamiamo questi quattro credenti “Mario Saltuario”, “Gino Freddino”, “Gianni Lontani” e “Renato Collegato”.

“Mario Saltuario”

Ogni chiesa ha qualche “Mario Saltuario” ossia il credente che viene una domenica sì e una no o che viene quanto sente bisogno della famiglia della chiesa e poi sparisce per un mese.

Mentre non è un peccato saltare qualche incontro di chiesa, essere generalmente irregolari nei nostri impegni con la famiglia spirituale non è ciò che Dio vuole per i Suoi figli. Se chiediamo a “Mario Saltuario” perché sceglie di non frequentare gli incontri, ci direbbe cose come…

ALTRI IMPEGNI: “C’era la partita!” o “Sono stato invitato ad una festa!”

È sempre sbagliato saltare un incontro per un evento speciale nella vita? No. Si capisce chi salta un incontro ogni tanto per stringere il rapporto di coppia o per stare ad un evento di famiglia, ma bisogna essere sicuri che sono occasioni rare perché la vita cristiana va vissuta insieme e maturata insieme. Non bisogna mettere altre priorità prima del Suo regno e prima della Sua chiesa.

Matteo 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.

STANCHEZZA: “Sono troppo stanco o indaffarato. Sapete, stavo in piedi fino alle 3,00 perché…”

La stanchezza può essere un valido motivo per saltare qualche incontro, ma bisognerebbe chiedere al fratello Mario se sarebbe anche troppo stanco se si trattasse di una cena fra amici o di una festa di compleanno o di un’uscita al mare invece dell’incontro di chiesa. Nuovamente, Matteo 6, parla chiaro:

Matteo 6:33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio…

Lavoro

LAVORO: “Vedete, devo per forzare lavorare quel giorno”.

Il lavoro era fra le cose belle nel Giardino di Eden prima della caduta e Dio approva chi lavora saldo:

Colossesi 3:22-24 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. Servite Cristo, il Signore!

Se Mario deve per forza lavorare la domenica durante il culto, dovrebbe venire almeno per l’incontro della cellula. Se lavora il giorno del culto e il giorno degli incontri infrasettimanali, può almeno invitare un credente a cena un altro giorno. Se lavora regolarmente nei giorni degli incontri e non c’è modo di cambiare turni, diventa essenziale che Mario stringa un rapporto con un altro credente per parlare regolarmente della loro crescita spirituale e delle vostre sfide.

Satana ci vuole isolare; Dio ci vuole far crescere insieme!

“Gino Freddino”

Gino è quel fratello che viene agli incontri ma anche se è presente fisicamente, sembra poco presente spiritualmente. Frequenta ma senza coinvolgersi o impegnarsi più di tanto. Questa mancanza di impegno si manifesta in diversi modi.

Alcuni “Gino Freddino” frequentano soltanto gli incontri più passivi come il culto ma evitano quelli in cui devono anche servire come le evangelizzazioni. Altri sceglieranno un canto durante un incontro (una cosa facile) ma non daranno una testimonianza. Oppure, per qualche Gino, la loro disimpegno vuol dire che è generalmente presente per gli incontri ufficiali della chiesa ma non invita altri a prendere un caffè o accetta un invito a cena. I suoi motivi sono vari…

TIMIDEZZA: “Sono timido. Per me è imbarazzante fare certe cose”.

Mentre è giusto comprendere che Dio ci ha fatti con personalità diverse e che l’impegno di ogni membro di chiesa si manifesterà in modi diversi per ciascuno di noi, non possiamo permettere che le nostre paure ci dominano.

2 Timoteo 1:7 Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d’amore e di autocontrollo.

Chi vive in Cristo non sarà governato da “timidezza” o dalle sue paure ma sarà ripieno “di forza” (trovando l’energia d’impegnarsi), ripieno “d’amore” (un affetto che ci spinge ad invitare altri a cena e a frequentare gli incontri di chiesa) e ripieno “di autocontrollo” (la disciplina di essere anche regolare nella nostra frequenza).

DISIMPEGNO: “Preferisco non impegnarmi più di tanto”.

Gianni Lontani
“Gianni Lontani” cerca di tenere lontani gli altri credenti.

Con questa spiegazione, Gino dimostra di non capire il motivo dell’impegno nella chiesa locale. L’impegno non serve per il nostro bene ma per “il bene comune” (1 Cor. 12:7). Se l’impegno è un atto di servizio e di amore fraterno, allora la scelta di non impegnarsi non è una semplice disinteressa o distacco ma una vera e propria mancanza di amore per i fratelli e le sorelle.

1 Pietro 1:22 Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore.

“Gianni Lontani”

I “Gianni Lontani” sono quelli che si ritengono credenti ma che non frequentano nessuna comunità. Cercano di tenere lontani da loro i credenti e qualsiasi forma di “spiritualità formale o organizzata”, come lo chiamano loro.

Abbiamo tutti conosciuti questi “Gianni Lontani” e quando gli chiediamo perché non partecipano agli incontri di una chiesa locale, generalmente rispondono…

FERITE: “Vedete, un credente in quella chiesa mi ha ferito o mi ha offeso”.

Senza minimizzare i casi rarissimi di abuso e di peccati veramente gravi, c’è da ammettere che la maggior parte dei “Gianni Lontani” si è offesa per piccole cose. Magari un leader di chiesa non ha fatto il matrimonio della sua figlia perché il fidanzato non era credente, una sorella ha sparlato di Gianni o un fratello non gli ha aiutato nel giorno del trasloco. Ci sono ferite di questo genere in ogni chiesa locale, ma queste offese ci permettono di lasciare la chiesa?

Beh, basta controllare quante volte si trovano frasi come “sopportatevi” e “perdonatevi a vicenda” nel Nuovo Testamento.

Colossesi 3:13 Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.

Quando Paolo ci comanda di perdonare nella stessa maniera che “il Signore vi ha perdonati”, la nostra scelta di lasciare la chiesa sembra più una mancanza di perdono che una valida scusa.

ZIZZANIE: “Ma non si tratta di una sola persona in quella chiesa. Ci sono tanti ipocriti in quella chiesa! Alcuni non sono neanche credenti!”

Chi di noi non ha mai sentito la scusa classica, “Ci sono zizzanie in quella chiesa e vanno tolte o io non ci vado!”

Sarebbe interessante chiedere ai nostri “Gianni Lontani” se hanno mai in effetti letto il brano biblico in cui “le zizzanie” vengono menzionate. Si trova in Matteo 13 e non ci insegna di togliere le zizzanie. Al contrario!

Matteo 13:27-30 E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: “Signore, non avevi seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?” Egli disse loro: “Un nemico ha fatto questo”. I servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a coglierla?” Ma egli rispose: “No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mèsse, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio”.

Gesù sa che ci sono “zizzanie” nelle chiese e dice che penserà Lui al loro destino e non noi. La presenza di persone meschine nella chiesa locale, non ci dà il diritto di abbandonarla. Invece di spingerci a giudicare gli altri, questa parabola dovrebbe spingerci a badare bene alla nostra propria crescita e alla nostra propria sincerità per assicurarci che “le zizzanie” non siamo noi!

LA FAMIGLIA: “La mia famiglia mi impedisce di frequentare la chiesa locale”.

“Mia moglie non vuole…”, “I miei parenti mi prendono in giro…”, “I miei genitori non mi pagheranno gli studi se non mollo la chiesa”.

Queste sono situazioni reali e molto dolorose. Vanno trattate caso per caso con molta gentilezza ma in termini generali, le Scritture ci indicano che l’impegno verso Cristo e verso la Sua opera prende priorità anche sulla famiglia (Luca 9:59-62) e ci promette:

Marco 10:29-30 “In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna”.

Ci sono momenti in cui i desideri della famiglia ed i comandi di persone in autorità (incluso padri) non vanno rispettati perché vanno contro la volontà di Dio.

Atti 5:29 Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini”.

INDIVIDUALISMO: “Non ho bisogno della chiesa. A me basta il mio rapporto con Dio!”

A questo punto, “Gianni Lontani” suona molto “spirituale”, no? Dice di avere un rapporto diretto e intimo con Dio e, quindi, “Mi basta Signore!” Ma quale rapporto stretto con il Signore ti porterebbe a non amare la Sua famiglia (1 Giov. 4:7-8)? Quale relazione con Gesù ti porterebbe a disprezzare il Suo riguardo per la chiesa la quale è al centro del Suo piano?

Matteo 16:18 …edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere.

Non importa quanto diciamo di amare Dio. È il Suo desiderio che non siamo negligenti nel nostro impegno verso la Sua chiesa:

Ebrei 10:25 …non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno.

Renato Collegato
“Renato Collegato” è collegato, connesso, una parte integrante della chiesa locale.

Se conosci il nostro caro “Mario Saltuario”, il nostro amato “Gino Freddino” o anche il povero “Gianni Lontani”, non dimenticare ogni tanto di andare da loro per tentare di riportarli in comunione o di impegnarsi di più nella comunione fraterna della chiesa locale. Giacomo ci dice:

Giacomo 5:19 Fratelli, se uno di voi si svia dalla verità e qualcuno lo converte sappia costui che chi allontana un peccatore dall’errore della sua via, salverà un’anima dalla morte.

Portiamoli al ravvedimento affinché possano diventare un…

“Renato Collegato”

A noi tutti piacciono i “Renato Collegato” nelle nostre chiese. Renato è, come dice il suo nome, “ri-nato”, nato di nuovo, è un credente. Ma non è un credente isolato come “Gianni Lontani” o un credente poco impegnato come “Gino Freddino” o poco costante come “Mario Saltuario”. No, Renato Collegato è, appunto, collegato, connesso, una parte integrante della chiesa locale.

Renato ha capito la missione della chiesa ed i tanti motivi per i quali fa bene far parte integrante di una chiesa locale. Capisce che il suo impegno conferma la sua testimonianza evangelistica (Giovanni 13:35), che gli dà l’opportunità di amare gli altri (1 Giovanni 3:16), che gli rende obbediente ai comandi e desideri di Dio (vedi sopra) e che gli rende una parte indispensabile del corpo di Cristo:

Efesini 4:16 Dal quale tutto il corpo è ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo e l’edificazione di se stesso nell’amore.

È facile trovare altri “Mario Saltuario”, “Gino Freddino” o “Gianni Lontani” in giro, ma Gesù sta cercando altri “Renato Collegato” che si daranno da fare per produrre “la crescita del corpo e l’edificazione di se stesso nell’amore”. È essenziale, allora, che io per primo sono un “Renato Collegato”, frequentando regolarmente i fratelli e le sorelle della chiesa, i culti della chiesa e gli incontri della cellula. Devo impegnarmi con gioia nella mia e nella loro crescita. E poi quando mi trovo davanti ad un Mario, un Gino o un Gianni, prego di poterli far sperimentare la gioia immensa che si prova, facendo parte integrante del corpo di Cristo.