Quest’articolo è stato scritto da Dick Eastman, presidente dell’Every Home for Christ, per la revista Evangelism Praise Magazine (settembre 2008) e tradotto da Andrea Thomas per la sua mailing list chiamata “Sapere per Fare”. Usato col permesso di “Sapere per Fare”.

Uno dei brani delle Scritture citati più spesso è l’insegnamento di Gesù in Matteo 6:9-13, che chiamiamo “il Padre Nostro”. Ciò che rende diversa questa preghiera da tutte le altre scritte nella Bibbia è il saluto che Gesù ci invita ad usare quando preghiamo. La sua preghiera inizia con le due parole, “Padre nostro…”

Pregiera

Il profeta Isaia fa riferimento alla paternità di Dio (Isaia 63:16 e 64:8), ma Gesù innalza questa metafora ad un nuovo livello di intimità. Non solo ci istruisce a chiamare Dio Padre, ma ci invita ad abbracciarlo come bambini innocenti che stendono le mani e dicono: “Papà!” che è la parola “abba” di Marco 14:36, Romani 8:15 e Galati 4:6.

Tra gli ebrei del tempo di Gesù, il pensiero di rivolgersi a Dio con tanta familiarità incuteva probabilmente paura e sembrava irriverente. Però Gesù stava preparando i Suoi discepoli per il giorno in cui le barriere del peccato che separavano loro – e noi – da Dio sarebbero state rimosse attraverso il Suo sangue, e noi saremmo potuti entrare alla presenza di Dio senza timore, per parlare con Lui faccia a faccia.

Quale grande privilegio è di avvicinarci a Dio in preghiera! Possiamo parlare di tutto con il Padre Nostro quando preghiamo, ma ritengo vi siano tre principi guida che mi piace tenere sempre in mente.

“Non cessate mai di pregare”
1 Tessalonicesi 5:17

Con poche semplici parole l’apostolo Paolo ci invita essenzialmente a vivere la nostra vita alla presenza di Dio. Immaginatevi se davvero prendessimo l’ordine di Paolo alla lettera e tentassimo di vivere ogni momento come alla presenza di Dio. Ciò non vuol dire vivere la vita con gli occhi chiusi, però possiamo provare a vivere con un atteggiamento costante di preghiera. Pensate a quali cambiamenti porterebbe nella nostra vita il cercare la via e la volontà di Dio per ogni cosa!

“Rendiamo sottomesso ogni pensiero”
2 Corinzi 10:5

Quando viviamo alla presenza di Dio con un atteggiamento di preghiera, comincia a succedere qualcosa di meraviglioso. Più parliamo col nostro Padre Dio, più cominciamo a pensare come Suo Figlio. Anche qui, è l’apostolo Paolo che dice: “rendiamo sottomesso ogni pensiero all’obbedienza di Cristo”. Il modo più veloce per diventare più simili a Gesù è di pregare più spesso.

“Umiliatevi davanti al Signore”
Giacomo 4:10

La preghiera

Una delle maggiori lezioni spirituali che impariamo tramite la preghiera è l’umiltà. E’ impossibile entrare alla presenza di Dio senza essere sopraffatti dal Suo amore e dalla Sua grazia. Senza Cristo e la Sua giustizia, non potremmo mai avere questo rapporto intimo con Dio. Nell’incarnazione, Gesù “umiliò sé stesso divenendo ubbidiente fino alla morte, alla morte della croce” (Filippesi 2:8). Se noi speriamo di somigliare a Cristo, dobbiamo imparare l’umiltà e l’obbedienza, e la scuola migliore dove apprenderle è alla presenza di Dio quando preghiamo.

La preghiera è un privilegio che dobbiamo esercitare spesso, ma con umiltà. Gesù ci invita a parlare col Creatore dell’universo come Nostro Padre. Vediamo di conoscerlo ed amarlo col cuore di un bambino, ed impariamo ad avere la mente di Cristo mentre preghiamo.