Dite ai visitatori perché hanno bisogno della famiglia della chiesa
Quest’articolo è stato scritto da Rick Warren per il suo sito www.pastors.com (in inglese) e usato con permesso.
La differenza tra essere un frequentatore di chiesa e un membro di chiesa è l’impegno:
- I frequentatori sono spettatori lungo le linee laterali; i membri si impegnano nel ministero.
- I frequentatori sono consumatori; i membri sono contributori.
- I frequentatori vogliono i benefici di una chiesa senza condividerne le responsabilità. Sono come le coppie che vogliono vivere insieme senza impegnarsi in un matrimonio.
Eppure uno dei maggiori ostacoli che si incontra come leader di chiesa è convincere i partecipanti che hanno bisogno di impegnarsi nella famiglia della chiesa e diventare membri della stessa…. Molti credono che sia possibile essere “buoni credenti” senza associarsi ad una chiesa locale. Come è possibile convincerli altrimenti?
Dio non è rimasto in silenzio riguardo a questo problema. La Bibbia offre molte convincenti ragioni per le quali ogni credente ha bisogno di essere impegnato e attivo in una comunità locale di credenti.
1. La famiglia della chiesa ti rende identificabile come vero credente.
Non posso affermare di essere un seguace di Cristo se non prendo uno specifico impegno verso un determinato gruppo di discepoli. Gesù ha detto, “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (Giovanni 13:35).
Quando ci riuniamo nell’amore come famiglia della chiesa venendo da esperienze e origini differenti, razze diverse e diverso stato sociale, diventa una testimonianza per il mondo. Nessun credente può fare parte del corpo di Cristo da solo. Abbiamo bisogno degli altri per esprimere pienamente la forma che Dio ci ha dato. È quando ci troviamo insieme, non quando siamo separati, che siamo il Suo corpo.
2. La famiglia della chiesa ti fa uscire da un isolamento egoista.
La chiesa locale è la scuola dove imparare ad andare d’accordo nella famiglia di Dio. E’ un laboratorio per praticare l’altruismo e l’amore compassionevole. Come membro partecipante puoi imparare a preoccuparti degli altri e a condividere le esperienze degli altri: “E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme” (1 Corinzi 12:26). Solo con il contatto regolare con credenti ordinari e imperfetti possiamo imparare la vera comunione e fare esperienza della verità del Nuovo Testamento di essere collegati e dipendenti l’uno dall’altro.
La comunione biblica è l’impegno dell’uno verso l’altro così come verso Gesù Cristo. Dio si aspetta che diamo le nostre vite gli uni per gli altri. Molti credenti che conoscono Giovanni 3:16 non si rendono conto di 1 Giovanni 3:16: “Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli”. Questo è il tipo di amore sacrificale che Dio si aspetta che tu mostri ad altri credenti – l’intenzione di amarli nello stesso modo in cui Gesù ama te.
3. La famiglia della chiesa ti aiuta a sviluppare i muscoli spirituali.
Nessuno crescerà mai fino alla maturità semplicemente frequentando culti d’adorazione e rimanendo uno spettatore passivo. Solo la partecipazione nella vita piena della chiesa locale forma i muscoli spirituali. La Bibbia dice, “Dal quale tutto il corpo è ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo e l’edificazione di se stesso nell’amore” (Efesini 4:16).
Più di cinquanta volte vengono usate nel Nuovo Testamento le frasi “l’uno con l’altro” o “a vicenda”. Abbiamo il comando di amarci l’uno con l’altro, pregare gli uni per gli altri, incoraggiarci a vicenda, ammonirci a vicenda, accoglierci a vicenda, servirci a vicenda, accettarci a vicenda, onorarci a vicenda, sopportare i pesi reciproci, perdonarci a vicenda, sottometterci a vicenda, essere devoti gli uni con gli altri e molti altri compiti comuni. Questa è la comunione biblica! Queste sono “responsabilità familiari” che Dio si aspetta che ogni credente adempia attraverso la comunione locale. Dobbiamo domandare a quelli che partecipano ai nostri culti, “Con chi assolvi queste responsabilità?”
4. Il corpo di Cristo ha bisogno di te.
Dio ha preparato per ogni credente un ruolo unico da giocare in questa famiglia. Si chiama il tuo “ministero” e Dio ti ha donato le capacità per adempiere questo compito: “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune.” (1 Corinzi 12:7).
La comunione locale è il luogo stabilito da Dio perché i suoi figli possano scoprire, sviluppare e usare i loro doni. Anche quelli con un ministero più vasto hanno bisogno di capire che la loro prima responsabilità è il corpo locale. Gesù non ha promesso di costruire il ministero di nessuno; ha promesso di costruire la Sua chiesa.
5. Tu condividerai la missione di Cristo nel mondo.
Quando Gesù ha camminato su questa terra, Dio ha lavorato attraverso il corpo fisico di Cristo; oggi usa il Suo corpo spirituale. La chiesa è lo strumento di Dio sulla terra. Noi non dobbiamo soltanto modellare l’amore di Dio amandoci l’uno con l’altro; dobbiamo anche portarlo al resto del mondo. Questo è un privilegio incredibile che è stato dato a tutti noi insieme. Come membri del corpo di Cristo siamo le Sue mani, i Suoi piedi, i Suoi occhi e il Suo cuore. Lui lavora attraverso di noi nel mondo. Ognuno di noi ha un contributo da dare. Come dice Paolo “Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato perché le compiamo” (Efesini 2:10).
6. La famiglia della chiesa ti aiuterà a non ricadere nelle tue tentazioni.
Nessuno di noi è immune alla tentazione. Con la situazione giusta, tu e io siamo capaci di qualunque peccato. Dio questo lo sa, quindi ci ha assegnato come individui la responsabilità di mantenerci in riga l’uno con l’altro. La Bibbia dice, “Ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: ‘Oggi’, perché nessuno di voi sia indurito per l’inganno del peccato” (Ebrei 3:13).
“Pensa ai fatti tuoi” non è una frase Cristiana. Siamo chiamati e obbligati a impegnarci nella vita degli altri. Se conoscete qualcuno che sta vacillando spiritualmente in questo momento, è vostra responsabilità di andare da loro e riportarli in comunione. Giacomo ci dice “Fratelli, se uno di voi si svia dalla verità e qualcuno lo converte sappia costui che chi allontana un peccatore dall’errore della sua via, salverà un’anima dalla morte” (Giacomo 5:19).
Un beneficio collegato all’esistenza della chiesa locale è anche quello di fornire protezione spirituale per i leader. Dio dona ai pastori leader la responsabilità di difendere proteggere e prendersi cura della salute spirituale del Suo gregge. Ci è stato detto “…perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto” (Ebrei 13:17).
Satana ama isolare i credenti – staccarli dalla vita del corpo, isolarli dalla famiglia di Dio cosicché non debbano rendere conto ai loro leader spirituali – perché sa che sono senza potere e senza difese contro le sue tattiche.
La vita cristiana è più del solo impegno in Cristo; include un impegno verso altri credenti. I credenti in Macedonia questo l’avevano capito. Paolo ha detto “E non solo hanno fatto come speravamo, ma si sono dati prima al Signore e poi a noi per la volontà di Dio” (2 Corinzi 8:5).
Dobbiamo ricordare a coloro che riempiono i nostri edifici ogni domenica che unirsi ad una chiesa locale è il passo naturale che segue al diventare figli di Dio. Si diventa Cristiani assumendo un impegno verso Cristo, ma si diventa un membro della chiesa assumendo un impegno con uno specifico gruppo di credenti. La prima decisione porta la salvezza, la seconda porta la comunione.