Questo post è stato estratto dal libro Pianta un seme e guarda che succede da Andrew Irving Thomas. Questo libro sulla fondazione di chiese è disponibile (in italiano e inglese) presso Edizioni Didachè. Usato ed adattato con permesso dell’autore.
A cosa serve la Chiesa? Non certo a creare dei club dove “la brava gente” va la domenica mattina per sentirsi migliore di altri, e nemmeno un luogo dove vada chi è alla sincera ricerca di Dio. Perché la Chiesa non è un luogo, è piuttosto un gruppo di persone (ekklesia = assemblea dei chiamati fuori) dove chi partecipa si sente parte di un Corpo, che Dio ha eletto e creato fin da prima della nozione del tempo: quindi la Chiesa è il Corpo di Cristo, santo e predestinato, voluto prima ancora che Lui mettesse mano alla creazione dei mondi e destinato ad esistere in eterno, fin dopo gli eventi dell’Apocalisse….
La Chiesa con la “C” maiuscola… viene definita da Paolo “un mistero” che non fu dato a conoscere nelle altre età ai figli degli uomini, ma che adesso è stato rivelato per mezzo dello Spirito Santo (Ef. 3:5). Paolo usa diversi paragoni per farsi capire, e l’immagine più esplicita è “il corpo” nella lettera agli Efesini, dove l’autore usa la parola “mistero” ben sei volte (la usa 17 volte in tutte le sue lettere contenute nel Nuovo Testamento).
Il corpo di Cristo, del quale Egli è il Capo, è un insieme di credenti … salvati per grazia e “battezzati nel corpo” dallo Spirito Santo (1 Cor. 12:13). …
Questo, la Chiesa universale. Noi, però, viviamo in quella locale, molto umana e meno soprannaturale, anche se porta in sé il seme di tutto ciò che è il Corpo di Cristo, il corpo glorioso del Signore. Ogni persona membro del Corpo è come una cellula del corpo umano, collegata al Capo che comanda, ma viva e attiva e ben consapevole del suo glorioso destino eterno, quello di far conoscere la multiforme gloria di Dio a tutto il creato. Pietro dice che gli antichi profeti, e perfino gli angeli, desiderano approfondire questo mistero (1 Pietro 1:10-12). Le varie cellule, cioè i vari membri, svolgono anche compiti diversi: come nel corpo umano le cellule hanno varie funzioni, così è pure nella Chiesa.
Questo Corpo santo, descritto da Paolo anche come la sposa dell’Agnello o il Tempio di Dio, si incarna nelle nostre povere e limitate comunità locali, quindi quando veniamo insieme, in verità, si sta incontrando una piccola parte delle cellule del Corpo del Signore viventi sulla terra, mentre il Capo è seduto alla destra del Padre nei luoghi celesti in attesa del momento del Suo glorioso ritorno per ricevere il Regno di questo pianeta, usurpato da tanti millenni da Satana e dai suoi seguaci; la Chiesa quindi è parte del proponimento eterno di Dio, che non è tanto: “stiamo bene fra noi e salviamo un’altra anima”, ma è invece: “mostriamo la meravigliosa gloria di Dio nel tempo, prima (dal nostro punto di vista) che Lui la dimostri nell’eternità”.
La salvezza delle anime è parte del progetto, come lo è la nostra crescita nelle vie di Dio, il nostro servizio per gratitudine e anche la nostra lode. In fondo, ogni corpo sano cresce moltiplicando le sue cellule, quindi possiamo pensare a una famiglia cristiana che cresce i propri figli nel Signore, un incontro in una casa che cresce invitando vicini e parenti, una comunità che si incontra in un locale ogni settimana e cresce per la sua attività evangelistica e per l’opera dello Spirito Santo, che è quello “che aggiunge alla Chiesa” (Atti 2:47).
La comunità locale, quindi, è la manifestazione visibile del Corpo glorioso, mistico, eterno e invisibile all’occhio umano.…
Ora, ogni comunità locale vivrà anche un contesto sociale: italiano, etnico, tradizionale, giovanile, ce ne sono mille forme diverse. Ma ogni comunità vivrà la vita che il Signore ha preparato, con nuove nascite, passi di fede, scontri dottrinali, scelte finanziarie, sociali e culturali che faranno di quella comunità una chiesa viva e vibrante, oppure una congregazione smorta, tiepida o compromessa.