Le feste

PASQUA: Non mettete tutte le vostre uova in un unico paniere

Quest’articolo è stato scritto da Rick Warren per il sito www.pastors.com (in inglese) e tradotto da Andrea Thomas per la sua mailing list chiamata “Sapere per Fare“. Usato ed adattato con permesso.

È importante non mettere “tutte le uova nel paniere della Pasqua.”

La Pasqua è uno dei periodi quando la maggior parte delle chiese si riempie. La vedo come una grande opportunità di evangelizzazione e per iniziare un rapporto tra la vostra chiesa e tutti i visitatori che si affacciano quella domenica. Dovreste fare il possibile per usare la Pasqua per far crescere la comunità.

Allo stesso tempo, è importante non mettere “tutte le uova nel paniere della Pasqua.” Voglio dire, la Pasqua è un ottimo punto di partenza per l’evangelizzazione, ma non è il traguardo, perlomeno non in una chiesa condotta da propositi. Nella nostra cultura, ci vogliono di solito più esposizioni al vangelo perché qualcuno prenda la decisione di seguire Gesù. Lasciate che mi spieghi.

Date alla gente più di una settimana

Molte chiese propongono un invito o appello a venire avanti dopo la predicazione, che a proposito facevo anche io, stile Billy Graham, quando predicavo sermoni evangelistici. Non c’è niente di male nel fare un appello, però spesso l’enfasi è sul prendere una decisione subito e c’è spesso molta pressione. Se non stiamo attenti, diventa una battaglia della volontà, se per caso cadiamo senza volerlo nella trappola del costringere le persone a decidere subito, c’è un braccio di ferro tra il pastore e chi è venuto in visita per le prime volte. Questo spesso indurisce i cuori piuttosto che ammorbidirli. Io dico che se il frutto è maturo, non è il caso di strapparlo dall’albero.

Fatto sta che la gente viene in chiesa per molte ragioni diverse. Credo che, se continuano a venire, lo Spirito Santo inevitabilmente parlerà con loro. E’ solo questione di tempo. La Parola di Dio ha il potere di dare la vita e non ritorna a vuoto. Quando la condividiamo con fede, porta resurrezione alle persone spiritualmente morte. Non abbiate fretta a costringere la gente a prendere decisioni premature. Lasciate che la domenica di Pasqua possa essere l’inizio di un rapporto duraturo nel tempo.

Probabilmente nemmeno voi avete dato la vostra vita a Cristo la prima volta che avete sentito un messaggio evangelistico: nemmeno io l’ho fatto, ci ho dovuto pensare. Così, mentre dobbiamo presentare il vangelo in maniera chiara e dobbiamo anche dare alle persone l’opportunità di rispondere dando la propria vita a Cristo, allo stesso tempo non dobbiamo esercitare più pressione dello Spirito Santo.

Le persone che prendono una decisione sotto pressione tendono a smettere di venire quando la pressione passa.

Crediamo che tutti dovranno prendere una decisione sul loro rapporto con Gesù e che solo coloro che lo accettano come Salvatore trascorreranno l’eternità in paradiso Però siamo interessati in qualcosa che va oltre questa decisione iniziale; siamo interessati a fare discepoli. Le persone che prendono una decisione sotto pressione tendono a smettere di venire quando la pressione passa, ma le decisioni prese dopo che la gente abbia seriamente considerato cosa significhi seguire Cristo sono più durature.

Date alla gente più di una via

Modelli per la fondazione di chiese

Crediamo che ci sono molti modi per raggiungere le persone per Cristo. Più ami usi quando peschi, più pesci prendi. Ovviamente il modo principale col quale la gente potrà ascoltare il vangelo sarà il culto della domenica, ma molta gente verrà a conoscenza di Gesù in una cellula in casa, in un gruppo di terapia o di recupero, a un concerto o evangelizzazione in piazza, oppure durante una sessione di consulenza. Così pensate a quanto siano evangelistiche le vostre attività, oltre alla domenica speciale di Pasqua.

Date alla gente spazio per crescere

Crediamo che, quando si condivide la buona notizia, si parte da dove si trova la gente, non da dove vorresti che fossero. Non pretendiamo che la gente si comporti da credente mentre ancora è non credente. La Bibbia non dice: “Ripulisci la tua vita e dopo vieni a Gesù.” Dice: “Vieni a Gesù e Lui ti aiuterà a cambiare la tua vita.” Non ci aspettiamo che la gente si comporti da credente finché non è davvero credente. Ci sono persone che vengono in chiesa con ogni sorta di brutte abitudini, ma la chiesa non è un albergo di lusso per santoni, è un ospedale per malati. La chiesa non è fatta per mettere in mostra la nostra santità, ma per accogliere la gente così come è.

E, a proposito, c’è una bella differenza tra accettazione e approvazione. Puoi accettare una persona senza approvare del suo peccato. Gesù lo faceva. Accettò la donna colta in adulterio ma non approvò il suo peccato. Accettò senza approvare. Si ama la persona anche se non si approva il suo stile di vita.

La Pasqua è un’ottima opportunità. Prego per i pastori e le chiese in tutto il mondo, che mentre celebriamo la resurrezione di Cristo, Dio ci aiuti a raggiungere nuove persone come non abbiamo fatto mai prima. Però prego anche per la salute delle chiese a lunga scadenza, così la gente potrà incontrare Cristo anche nelle settimane e mesi che seguono la semina della Pasqua.