Come rendere i nostri incontri più comprensibili a chi non crede esattamente come noi
Quando riceviamo un ospite da un altro paese in casa nostra, cerchiamo di farlo sentire a suo agio. Gli offriamo la poltrona migliore, gli serviamo cibi che è abituato a mangiare invece di cose esotiche e spaventose, e, quando arriva il momento di pregare prima del pasto, gli spieghiamo la nostra usanza in merito.
C’è da domandarsi se non dovremmo adottare atteggiamenti simili quando abbiamo ospiti cattolici ai nostri incontri. Che siano praticanti o no, molto spesso non sanno dove si trovino i libri della Bibbia, non sanno che cosa sia la scuola domenicale (e perché portiamo via i loro figli!), e non sanno se siano veramente i benvenuti al nostro incontro.
Come il nostro ospite in casa che viene da una cultura straniera, le persone cattoliche (o di altre religioni) vengono da una cultura diversa dalla nostra. Ci sono cose che non capiranno o che offenderanno inutilmente se non siamo attenti alle loro esigenze particolari.
Di seguito, offriamo sei modi in cui i leader evangelici possono far sentire le persone cattoliche veramente benvenute ai loro culti e incontri della cellula. Quest’elenco è stato preparato per noi da Chris Castaldo, un pastore italo-americano che serve la College Church di Wheaton (vicino a Chicago). Chris stesso è un ex-cattolico, fa viaggi frequenti di ministero in Italia, e cerca nel suo ministero di sensibilizzare i credenti evangelici alle differenze fra gli evangelici e i cattolici e a come dare una testimonianza efficace e piena d’amore ai loro amici cattolici.
Ecco i sei suggerimenti di Chris come presentati alla rivista Ministry Today (Il ministero d’oggi):
1. Parlare della chiesa cattolica con cortesia anche sui punti di disaccordo
Il sentimento anti-cattolico ha una storia sentita e lunga negli Stati Uniti. Anche fra gli evangelici più gentili, non è inusuale ascoltare commenti duri indirizzati contro la chiesa cattolica. Un tale approccio è sbagliato per due motivi: al livello teologico, quest’atteggiamento non comunica all’ascoltatore il carattere redentore del nostro Signore Gesù Cristo, Colui che era pieno “di grazia e di verità” (Giovanni 1:14). In secondo luogo, questo tipo di petulanza mina i rapporti che abbiamo stabilito con i nostri cari e amici cattolici.
In contrasto con quest’approccio, una mentalità biblicamente informata e spiritualmente rafforzata ci chiede di vedere i nostri amici cattolici come creati all’immagine di Dio e quindi degni di un amore genuino.
2. Provvedere i numeri delle pagine dove si trovano i brani su cui è basata la predicazione
“Dove si trova Abdia?” “Che cosa vuol dire ‘escatologia’?”Tanti cattolici non hanno mai avuto l’opportunità di studiare la Bibbia. La prima volta che mettono piedi in una chiesa evangelica, alcuni sapranno solo vagamente la differenza fra l’Antico Testamento ed il Nuovo Testamento e non possederanno la capacità di trovare un determinato capitolo e versetto. Provvedendo una Bibbia da prestare (o regalare!) e specificando i numeri delle pagine dove si trovino i brani biblici è una cortesia che fa si che una persona cattolica riesca a seguire la predicazione della Parola.
3. Spiegare concetti e termini biblici in un modo che sia chiaro e accessibile
È facile per noi evangelici, particolarmente i pastori, parlare nel “linguaggio di Sion”, dimenticando che tante persone in questo mondo post-cristiano non hanno la più pallida idea di ciò che intendiamo dire. Va benissimo parlare di “forma chiastica” di un brano o dell’ “escatologia”, però, dobbiamo essere certi di definire chiaramente questi termini e di offrire una spiegazione ragionata del loro significato.
4. Trasmettere una tristezza genuina sullo stato di divisione nella chiesa cristiana
Nel suo libro The Riddle of Roman Catholicism (L’enigma del cattolicesimo romano), Jaroslav Pelikan ha descritto la Riforma Protestante come una “necessità tragica”. Con questo Pelikan intende riconoscere sia che la chiesa del 16° secolo aveva chiaramente bisogno di riforme sia che la divisione risultante ha danneggiato l’integrità della chiesa, particolarmente agli occhi del mondo. Questa tragedia è una cosa che i leader cristiani dovrebbero riconoscere mentre anticipano il giorno quando Gesù tornerà per unificare il Suo corpo.
5. Dimostrare attraverso le proprie azioni che si crede davvero ciò che si afferma di credere
L’ipocrisia è un problema in ogni contesto religioso. Tuttavia, alcune forme di ipocrisia sono egregie. Gli evangelici sottolineano il fallimento morale del sacerdozio, e i cattolici puntano il dito al comportamento vergognoso di alcuni predicatori evangelici in televisione. Dobbiamo rompere il ciclo di duplicità, dimostrando un amore genuino e una fedeltà assoluta. Quando veniamo meno, dobbiamo ammettere il nostro peccato e ravvederci. Vivendo con le nostre azioni ciò in cui crediamo, rendiamo molto più probabile che altri facciano ugualmente.
6. Equipaggiare la propria congregazione a parlare ai cattolici con un amore come quello di Cristo
Qual è il giusto tono con cui parlare con i nostri amici cattolici?
Nell’equipaggiare “i santi in vista dell’opera del ministero” (Efesini 4:12), non possiamo limitarci a trasmettere un certo contenuto dottrinale. Bisogna anche aiutare i nostri membri a riflettere sul tono appropriato con cui parlare con i nostri cari e amici cattolici. Come dice in 1 Pietro 3:15-16, cerchiamo sempre di “render conto della speranza” che è in noi, facendolo “con mansuetudine e rispetto”.
Come si fa a “render conto della speranza…con mansuetudine e rispetto”?
Ecco una domanda degna della nostra attenzione quando insegniamo, predichiamo e discepoliamo per preparare e incoraggiare il popolo di Dio a proclamare con gioia la gloria di Cristo fra le nazioni!
Dopo anni come pastore, Castaldo ora serve come direttore del Ministry of Gospel Renewal (Il ministero del risveglio col Vangelo) per il Centro Billy Graham in Wheaton, Illinois, Usa. Castaldo mantiene il sito www.chriscastaldo.com e ha scritto il libro Holy Ground: Walking with Jesus as a Former Catholic (Suolo Sacro: Camminare con Gesù come un ex-cattolico).