Difesa della fede

Il Codice da Vinci: Decodificato!

Quest’articolo è tratto dal opuscolo evangelistico “Vinci: De Coded” di Roger Carswell e a cura di evangelizzazione.net. L’opuscolo è scaricabile gratuitamente:

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Non è semplice scrivere un libro che poi diventerà il numero uno tra i best seller a livello internazionale. Il “Codice Da Vinci” di Dan Brown ha tutti gli ingredienti giusti. È un romanzo di grande successo, un film, un emozionante thriller con intrighi sessuali e personaggi interessanti.

Prima dell’inizio della narrazione, troviamo una pagina intitolata “Fatti”, nella quale si sostiene che “tutte le descrizioni delle opere d’arte, dell’architettura, dei documenti e dei riti segreti citati in questo romanzo sono accurati”. Ma questa stessa frase è finzione.

Codice di Vinci
Quale libro sbaglia: la Bibbia o il Codice? Il Codice da Vinci presenta un errore ogni sette pagine e mezzo.

Il giornalista investigativo, David Shugarts, nel suo libro “Segreti del Codice” sostiene di aver elencato 69 errori effettivi, 8 dei quali sono discutibili, ma 61 sono errori significativi riguardanti dei fatti o la storia.

Il libro quindi presenterebbe un errore ogni sette pagine e mezzo.
Di conseguenza due terzi degli interessanti “fatti” di Dan Brown non corrispondono a verità. Questi errori non sarebbero rilevanti se non riguardassero Dio, Gesù e la Bibbia.

LA BIBBIA

Dan Brown sostiene, ad esempio, che la Bibbia “si è evoluta tramite innumerevoli traduzioni, aggiunte e revisioni.” Abbiamo circa 25.000 manoscritti antichissimi del Nuovo Testamento, cioè molti di più che per qualsiasi altro libro antico. Questo significa che possiamo essere sicuri di avere i testi originali. Le traduzioni hanno lo scopo di fornire, a partire dai testi originali, delle versioni di questi documenti che usino un linguaggio aggiornato. Il fatto che innumerevoli traduzioni siano in stampa oggi, è la prova dell’integrità dei traduttori che addirittura revisionano il loro lavoro per cercare di garantirne l’accuratezza.

I VANGELI

Il Codice Da Vinci sostiene che originariamente vi erano 80 vangeli (biografie di Gesù) ma anche questo non corrisponde alla realtà. Nei primi 300 anni d.C., c’erano circa 15 biografie, quattro delle quali si trovano nel Nuovo Testamento come parte della Bibbia. C’erano altri sei frammenti e un paio di storie leggendarie riguardanti l’infanzia di Gesù. Ad ogni modo i vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni furono scritti da testimoni oculari. Le leggende successive erano solo quello che sostenevano di essere: leggende.

LA DIVINITÀ DI GESÙ

Solamente nel Nuovo Testamento ci sono circa 500 versetti nei quali si dà per scontato che Gesù stesso è Dio. Dio ha preso sembianze umane e cosi Gesù è veramente Dio ma anche veramente umano. Non fu una decisione del Consiglio di Nicea che Gesù fosse Dio, ma quella fu piuttosto l’occasione in cui, come fa Brown oggi, misero in discussione questo fatto. I leader cristiani si riunirono per affrontare la questione di questo falso insegnamento e il voto fu di 316 (quasi il 99%) a 2 (meno dell’1%). Brown la definisce una differenza minima di voti!

Il Codice Da Vinci sostiene che Gesù e Maria Maddalena (che viene citata solo 3 o 4 volte nella Bibbia) fossero sposati e avessero un figlio. Ovviamente Dan Brown sta scrivendo l’opera della sua fantasia. Nessun documento antico sostiene che Gesù fosse sposato. L’idea che Gesù avesse un figlio fu sollevata solo 800 anni dopo. “Ti fideresti degli abitanti del Pianeta Terra se nel 2800 d.C. ‘scoprissero’ nuove informazioni sul tuo conto?”

Brown si riferisce ai templari che avrebbero trovato dei documenti segreti sotto il tempio di Gerusalemme che conterrebbero informazioni proibite su Gesù. Ad ogni modo nessun altro sa di questi documenti e Brown non è stato in grado di dimostrarne l’esistenza!

SOCIETÀ SEGRETE

Dan Brown ha una passione per le società segrete. Il Priorato di Sion dovrebbe sorvegliare i segreti dei templari e ne sarebbero stati a capo personaggi come Isaac Newton e Leonardo da Vinci. Ad ogni modo, la persona che per prima scrisse di questo, Pierre Plantard, nel 1993 testimoniò sotto giuramento di aver inventato tutta la storia.

Se così tanti scrittori hanno dimostrato che il libro di Brown presenta molte imprecisioni, perché lui si ostina a rimanere della sua opinione? Come in vari suoi libri precedenti, si giustifica davanti ai suoi lettori perché non prende sul serio Gesù Cristo.

LA CROCE DI CRISTO

La morte e la resurrezione di Gesù non vengono mai citati nel Codice da Vinci ma sono centrali per il messaggio cristiano. Quando fu appeso sulla croce, pagò la pena dei nostri peccati e la giusta ira di Dio nei confronti della nostra ribellione, fu riversata su Gesù che mori come nostro sostituto.

C’è un’enorme differenza tra il vero Gesù di cui leggiamo nella Bibbia e il fumo e gli specchi che vediamo nella storia di Dan Brown.

Non metterei la mano sul fuoco e non investirei i miei risparmi di una vita per un romanzo che contiene errori così palesi.