Quest’articolo è stato scritto da Chris Castaldo. Dopo anni come pastore, Castaldo ora serve come direttore del Ministry of Gospel Renewal (Il ministero del risveglio col Vangelo) per il Centro Billy Graham in Wheaton, Illinois, Usa. Castaldo mantiene il sito www.chriscastaldo.com e ha scritto il libro Holy Ground: Walking with Jesus as a Former Catholic (Suolo Sacro: Camminare con Gesù come un ex-cattolico).
Come pastore d’evangelizzazione della College Church di Wheaton, una gran parte del mio lavoro consiste nel mobilitare la chiesa per l’evangelizzazione. A volte, invece di chiamare la gente a condividere Cristo con gli altri, sembra che gli chiedo di aprire la bocca per rimuovere un dente. Un giorno mi sono reso conto che tanti di noi preferirebbero un’estrazione dentale che parlare di Gesù in un posto pubblico. Il motivo di questa reazione negativa potrebbe derivare dal fatto che non capiamo il termine “evangelizzazione”.
Nella definizione e spiegazione di seguito, vorrei suggerire che, piuttosto che essere un onere, l’evangelizzazione è fra i più grandi piacere della vita.
“L’evangelizzazione è un’attività in cui l’intera chiesa dipende da Dio, in preghiera e intenzionalmente, nel condividere con gli altri l’amore e la verità del Vangelo per portare queste persone un passo più vicino a Gesù Cristo.”
“L’INTERA CHIESA.” La chiesa è il corpo di Cristo. Come tale, offriamo speranza al mondo, comunicando il messaggio della morte e della risurrezione di Gesù. L’evangelizzazione non si tratta semplicemente di un ministero fra tanti o una cosa che fa solo un evangelista dotato. Piuttosto, condividere Cristo con gli altri ha a che fare con chi siamo al nostro interno. Esattamente come Gesù fu la Luce del Mondo che irradiava la speranza della salvezza dal Suo proprio essere, anche noi, in Cristo, siamo uguale a Lui in questo. In questo senso, l’attività del Vangelo è centrale alla nostra identità, come il calore è un risultato naturale di un raggio di sole. Questa chiamata all’evangelizzazione si applica ad ogni cristiano dal più giovane al più anziano.
“IN PREGHIERA.” Il parlare con Dio in preghiera ha a che fare con ogni aspetto dell’opera evangelistica. La preghiera provvede saggezza all’evangelista, dà il potere divino per la Sua proclamazione, e, in qualche modo misterioso, è utilizzata da Dio per compiere i Suoi propositi redentivi. La preghiera è un elemento comune ad ogni movimento di risveglio nella storia della chiesa di Cristo.
“INTENZIONALMENTE.” L’evangelizzazione non succede per caso. Essendo motivata, equipaggiata e mobilitata dai leader della chiesa, la congregazione è in posizione di cogliere le opportunità di condividere il Vangelo con altri. Per esempio, ad un centro commerciale vicino a casa nostra, ho recentemente notato una ragazzina che saliva sulla scala mobile che scendeva. Appena smetteva di a camminare, cominciava a scendere. Facendo qualche passo, però, riusciva a salire. Questa storia mi aiuta a capire la sfida che abbiamo di fronte a noi, ossia di mantenere un approccio proattivo per quanto riguarda la testimonianza. Gli impegni della vita e la profondità del nostro proprio egoismo ci tiranno in basso come la scala mobile. L’evangelizzazione ha la potenzialità di progredire solo in quanto noi agiamo di proposito.
“DIPENDENTE DA DIO.” Il Salmo 18:2 dice, “Il SIGNORE è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto rifugio.”
Il salmista vuole innalzare Dio come fondamento della sua salvezza e lo fa scegliendo otto modi diversi per dirlo. Nella lingua ebraica come in ogni altra lingua la ripetizione serve per sottolineare il punto principale: la salvezza è di Dio! Grazie a questa grande verità, possiamo dipendere da Dio con gioia e con fiducia.
“NEL CONDIVIDERE CON GLI ALTRI L’AMORE E LA VERITÀ DEL VANGELO.” Essere credente non si tratta solo di essere una persona amichevole. Ho il privilegio di conoscere alcune persone veramente gentili. Il mio collega, Jay Thomas, per esempio, sembra essere sempre felice. Per di più, la sua felicità è contagiosa. Se glielo chiedi, Jay ti direbbe che il suo atteggiamento positivo è un’estensione della sua fede. Però, ho il sospetto che nessuno abbia mai osservato Jay per poi concludere, “Caspita, che persona gentile! Scommetto che Gesù è morto per i miei peccati ed è risorto dai morti per provvedere per me il perdono di Dio e la vita eterna.” Non si arriva a questa conclusione attraverso una deduzione astratta. Richiede piuttosto una spiegazione specifica. In altre parole, un culto “amichevole” non è sufficiente per l’evangelizzazione se manca la chiara comunicazione del contenuto del Vangelo.
“PER PORTARE LE PERSONE.” Notate bene che la definizione non dice di “portare non credenti” ma “persone”. Come ho spiegato sopra, l’evangelizzazione (ossia l’attività dello spiegare il Vangelo) non si tratta di sola conversione. Dopo un passo iniziale del venire a Cristo come Salvatore, noi abbiamo ancora bisogno del Vangelo per liberarci dal peccato e per stabilirci in una vita retta. Dunque, dire che “evangelizziamo” una persona non implica che il ricevitore è necessariamente privo di fede in Cristo.
Nello stesso momento, quelli senza un rapporto con Cristo hanno un bisogno disperato del Vangelo. Questo loro bisogno ci provvede con una buona parte della nostra motivazione nell’evangelizzare. Di conseguenza, chi di noi fa parte della chiesa da molti anni deve scegliere di staccarsi un po’ dai nostri rapporti esclusivamente con altri credenti. Come Gesù, l’amico dei pubblicani e dei peccatori, dobbiamo istaurare rapporti significativi con dei non credenti.
“Voi siete la luce del mondo,” disse Gesù. “Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta” (Matteo 5:14).
“UN PASSO PIÙ VICINO A CRISTO.” Di tutti i punti spiegati sopra, questo è sicuramente quello chi mi entusiasma di più. Per tanti di noi, ci entusiasma l’evangelizzazione alle folle come quelle rese popolari da D. L. Moody o da Billy Graham. Di conseguenza, pensiamo all’evangelizzazione come una comunicazione completa del Vangelo che comincia con una spiegazione del problema umano del peccato e si conclude con un invito ad accettare Cristo come Salvatore.
No so voi ma la maggior parte delle mie conversazioni evangelistiche non permettono un sermone completo. Durante un evento in piazza, lo scopo dell’evangelista è quello di presentare chiaramente l’intero messaggio e chiedere alla gente di prendere una decisione in merito. Tuttavia, se definiamo l’evangelizzazione in questo modo, che fine fa la conversazione di soli due minuti durante la pausa caffè nell’ufficio? Come fai a testimoniare alla cassiera al supermercato o ad un parente che sa ciò che credi e non vuole sentire altre prediche? La risposta è che non evangelizzi proprio queste persone. Non dici una parola. Non riusciamo a comunicare tutto il Vangelo in quelle circostanze senza essere completamente rigettati. Quindi, non diciamo niente. Il risultato è simile a chi nasconde una lampada sotto un recipiente.
Dobbiamo imparare come piantare gradualmente dei semi della verità del Vangelo che possano aiutare le persone passo dopo passo ad avvicinarsi a Cristo. L’evangelizzazione non deve essere limitata ad una presentazione comprensiva di ogni cosa che si potrebbe dire sulla salvezza che poi si conclude con un invito degno di Billy Graham stesso. Bisogna capire che gli sforzi incrementali del seminare, che facciamo nel percorso naturale dei rapporti umani, non sono solo una forma legittima dell’evangelizzazione ma anche un metodo essenziale quando siamo fra amici e parenti.
Come pastori e leader di chiese, abbiamo un’opportunità enorme di educare le nostre congregazioni circa il vero significato dell’evangelizzazione. Satana gioirebbe se la chiesa continuasse ad associare l’evangelizzazione con l’estrazione dentale. È il compito dei servitori di Cristo di aiutare altri a riconoscere questa menzogna diabolica e di vedere che l’evangelizzazione non è solo una parte centrale della nostra identità come membri del nuovo creato di Dio ma che è infatti un privilegio e un’enorme gioia!