Il tuo lavoro importa al Signore:
Che considerazione hai per la qualità del tuo lavoro?
Quest’articolo è stato scritto da Robert Tamasy, vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy, Inc. Appare qui per gentile concessione dell’Apice e della sua mailing list “Manna del Lunedì”.
Dio ha una ragione per il luogo dove siamo, per il tipo di lavoro col quale noi più ci identifichiamo e per le persone con le quali noi lavoriamo.
Se qualcuno volesse valutarti basandosi sulla qualità dell’ultimo progetto che hai realizzato, quale sarebbe il risultato? Io non so per te, ma per me è sempre una sfida dare il meglio di me stesso in tutto ciò che faccio. A volte mi sento stanco, con poca energia per dare il mio meglio. In altre occasioni non mi sento motivato quanto dovrei essere, con poco o nessun entusiasmo per il compito proposto. O non sono molto convinto del valore di ciò che mi è stato chiesto di fare.
Un poster sulla parete del mio ufficio, intanto, mi ricorda quanto sia importante fare del il mio meglio, non importa di quale lavoro si tratti. In questo poster si legge:
QUALITÀ: OGNI LAVORO È L’AUTORITRATTO
DELLA PERSONA CHE LO HA REALIZZATO. APPONI LA TUA FIRMA SU UN LAVORO DI QUALITÀ.
Ogni volta che leggo questa affermazione succede che o si rafforza il mio desiderio di fare il meglio possibile, oppure mi sento colpevole, perché mi ricordo che a volte mi sono accontentato facendo meno del mio meglio. Voglio veramente porre la mia firma su un lavoro di qualità inferiore?
Recentemente ho letto una intrigante citazione di Pearl S. Buck, riconosciuta scrittrice che visse in Cina, che ricevette il Premio Pulitzer per il romanzo “La Buona Terra” (“The Good Earth”) e che vinse il Premio Nobel di Letteratura del 1938. La sua dichiarazione non menziona la parola “qualità”, ma usa un termine simile: eccellenza. “L’allegria segreta nel lavoro è contenuta in una sola parola: “eccellenza”. Eccellenza significa sapere come fare qualcosa molto bene ed apprezzarla”.
C’è un’altra ragione attraverso la quale si può realizzare un lavoro con alto tenore di qualità, oltre a giovare alla nostra buona reputazione e alla nostra soddisfazione. Il nostro Dio è il Dio della qualità, che si aspetta che manteniamo lo stesso standard. Rifletti su che cosa dice la Bibbia: Noi riflettiamo la natura di Dio. Dio creò un mondo ideale – con l’esatto equilibrio tra acqua, aria e altri elementi – per dare supporto alla vita. L’uomo fu la sua creazione finale. “Dio creò l’uomo a sua propria immagine. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.” (Genesi 1:27, 31).
Lavoriamo per l’approvazione di Dio. Se ti chiedessero di realizzare un compito per il leader del tuo paese o per la persona che tu ammiri di più al mondo, come si rifletterebbe questo fatto sulla qualità del tuo lavoro? “Qualunque cosa facciate, fatela con tutto il vostro cuore come per il Signore e non per gli uomini…” (Colossesi 3:23).
Seguiamo le istruzioni di Dio. Con la Bibbia Dio provvede un manuale per la vita giornaliera, incluso il lavoro. Attraverso un corretto studio e l’obbedienza possiamo usare la Bibbia come nostra direttrice per vivere e lavorare, così come il Creatore intende:
“Sforzati di presentarti davanti a Dio come un uomo degno di approvazione, un lavoratore che non ha di che vergognarsi, uno scrupoloso dispensatore della parola della verità.” (II Timoteo 2:15).
Eseguiamo i propositi di Dio. Malgrado possa sembrare frutto del caso, Dio ha una ragione primordiale per il luogo dove siamo, per il tipo di lavoro col quale noi più ci identifichiamo e per le persone con le quali noi lavoriamo. “Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto, perché noi le praticassimo.” (Efesini 2:10).
Utilizziamo le risorse di Dio. Riceviamo i nostri talenti, doni, abilità e anche interessi, in accordo col piano e la volontà di Dio, così come Lui preferisce distribuire. “Affinché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (II Timoteo 3:16).
Robert J. Tamasy è vice presidente di comunicazione della Leaders Legacy, Inc., una “non profit corporation” con base in Atlanta, Georgia, U.S.A. Veterano con più di 30 anni di giornalismo, ha scritto ed editato 9 libri inerenti al mondo degli affari. Recentemente ha collaborato con David A. Stoddard su “The Art of Mentoring”: 10 Principi sullo Sviluppo del Completo Potenziale delle Persone pubblicato dalla Navpress. Il suo articolo appare qui per gentile concessione dell’Apice e della sua mailing list “Manna del Lunedì”.