Come uscire dalla fossa della depressione
PRIMO PASSO: Impara ad aspettare!
Quest’articolo è stato provvisto dall’autrice, Mary Southerland, attraverso il suo sito a www.marysoutherland.com (in Inglese) ed è tratto dal suo libro, Hope in the Midst of Depression (Speranza in mezzo alla depressione, Harvest House Publishers).
I bambini sono meravigliosamente diversi l’uno dall’altro. Quando mio figlio, Jered, aveva nove mesi, cominciò ad aggrapparsi su qualsiasi mobile. Per delle settimane, si muoveva in tutta la casa sempre tenendo una mano aggrappata ad un mobile o un altro prima di fare il suo primo passo da solo!
Mia figlia, Danna, invece, aveva un piano diverso. Non si aggrappò mai un mobile e non fece mai “un” passo. A dieci mesi, si alzò in piedi e si mise a correre da una parte all’altra della stanza. Jered e Danna camminano estremamente bene oggi come ragazzi, ma tutto è cominciato con dei piccoli passi a modo loro.
Nessuno diventa depresso in un sol giorno e nessuno vince la depressione in un sol giorno. Il tuo viaggio fuori dalla fossa è un processo di piccoli passi pianificato unicamente per te da Dio.
Primo passo: Impara ad aspettare!
Quando ero depressa, il Signore mi diede quel brano del Salmo 40:1-3 per incoraggiarmi. Nota che il Salmo 40:1 comincia con le parole “Ho pazientemente aspettato”. Abbiamo la tendenza a pensare al “aspettare” come passivo. Imparando ad aspettare nella maniera giusta con il punto di vista giusto è cruciale in questo viaggio dalla fossa della depressione. È nei momenti in cui noi “aspettiamo” che Dio compie le Sue opere più fantastiche!
“Aspettare” vuol dire accettare la fossa.
“Io ti darò i tesori nascosti nelle tenebre, le ricchezze riposte in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono il SIGNORE che ti chiama per nome, il Dio d’Israele.” Isaia 45:3
Questo versetto dipinge un quadro in cui il nostro premuroso Dio Padre precede Suo figlio e, in ogni momento tenebroso e in ogni circostanza dolorosa, Egli seppellisce un tesoro di grande valore o ripone un prezioso segreto. L’unico modo per trovare questo tesoro o imparare il segreto è attraverso le tenebre. Ci sono alcune verità che non si può imparare nella luce!
È un amore superficiale che dà sempre un soccorso facile. È un amore superficiale che soccorre velocemente. Quando i momenti bui arrivano, nel panico cerchiamo la più vicina via d’uscita esattamente quando dovremmo affrontare la prova e accettarla come una benedizione di Dio.
Gesù non venne per eliminare le nostre prove. Egli venne per riempire le nostre difficoltà con Se stesso! Qualsiasi cosa che ci fa cadere in ginocchio davanti a Lui è da considerare come una benedizione. Egli è determinato a sviluppare il nostro carattere, non il nostro conforto.
A volte il Padre dice, “aspetta”, accetta la fossa, sapendo che la Sua opera più grande sarà compiuta in quella fossa. La depressione è diventata un muro di protezione nella mia vita. È diventato un allarme antincendio, un’indicazione che c’è qualcosa fuori equilibrio! Aspettare vuol dire accettare la fossa, sapendo che esiste per il nostro bene.
“Aspettare” vuol dire ammettere che c’è un problema.
“Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato.” Isaia 40:29
Dobbiamo essere disposti ad ammettere che non stiamo bene. Spesso l’orgoglio ci ostacola dall’essere onesti e trasparenti, ma la realtà è che la salute emotiva inizia al punto di integrità emotiva. L’integrità emotiva significa che dobbiamo essere disposti a dire, “Ho bisogno di aiuto!” Vuol dire essere onesti con noi stessi e con gli altri!
Mio marito era il pastore di una grande chiesa che cresceva rapidamente. Dovevamo decidere di condividere la mia lotta con la depressione o meno. Avevamo la scelta fra essere trasparenti e reali o semplicemente pretendere che non succedeva niente. Con il mio permesso, Dan condivise le mie difficoltà con gli altri leader della chiesa e poi con la chiesa intera.
Scoprimmo una verità che ha trasformato le nostre vite: la condivisione di una crisi indebolisce la sua presa sulla tua vita. Ammettere la realtà di una difficoltà infiacchisce il potere del problema. Aspettare vuol dire ammettere che c’è un problema.
“Aspettare” vuol dire accettare la solitudine.
“Aspettare” vuol dire letteralmente “sperare e guardare”. La fossa è così buia che non riusciamo a vedere, e tutto quello che possiamo fare è riposare in Lui e cercare Lui. Egli è la nostra unica speranza!
Sperimentare il Suo riposo e la Sua speranza richiede che accettiamo la solitudine. Osserva che il Salmo 40:1 parla nella prima persona singolare: “ho pazientemente aspettato”. Il Salmo 46:10 ci comanda, “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio”. C’è molto su Dio che non possiamo imparare al volo; dobbiamo arrivare a conoscerLo in modo più intimo.
Un turista, facendo un safari nelle giungle dell’Africa, assunse un gruppo di abitanti locali per portare le provviste. Il primo giorno camminavano rapidamente e progredivano molto bene. Il turista, volendo arrivare più in fretta, si svegliò presto la seconda mattina e si preparò per procedere, ma le sue guide si rifiutarono di spostarsi. Quando il turista arrabbiato chiese al loro capo il perché, gli fu risposto che erano saliti troppo in fretta la prima giornata. Ora si riposavano, aspettando che le loro anime si ricongiungessero a loro!
Più siamo impegnati, più abbiamo bisogno di momenti regolari di solitudine! C’è un motto greco che dice, “Spezzerai l’arco se lo tieni sempre piegato”. Io sono stata spezzata. Uno dei motivi maggiori per il quale mi spezzai era che la solitudine non era stata mai una parte della mia vita. Ero impegnata ad essere “spirituale”, lavorando incessantemente per guadagnare l’amore e l’approvazione di Dio. Ero troppo indaffarata cercando di essere “brava abbastanza” e correndo via dal passato.
Quei due anni nelle tenebre, mi sono dimessa da ogni ruolo di leadership nella chiesa e ho messo da parte il mio ministero di speaker e insegnante. Il Padre mi insegnò una verità importante che cambiò l’atteggiamento della mia vita e ridefinì il mio essere: Dio è più interessato in chi sono io di ciò che riesco a fare! Egli mi ama perché sono Sua figlia. Mi ha creato, mi ha scelto e io appartengo a Lui a causa di chi è Lui e non a causa di ciò che io sono riuscito a fare o meno.
Se non faccio un’altra cosa per il Regno di Dio, il Suo amore per me non sarà influenzato da ciò. Fu una verità che avevo già insegnato ad altri ma che non avevo mai sperimentata fin quando non passai del tempo seduta ai Suoi piedi ad…”aspettare”. Il primo passo per uscire dalla fossa è “aspettare”!
SECONDO PASSO >>>GRIDA PER AIUTO>>>!
Pagine in questa serie di Mary Southerland sulla depressione:
1. Che cos’è e chi ne può soffrire
2. Fattori che possono portare alla depressione
- PRIMO FATTORE: Una mancanza di rapporti edificanti
- SECONDO FATTORE: Una mancanza di autostima
- TERZO FATTORE: Una mancanza nel confrontarci con il nostro passato
3. Possiamo uscire dalla fossa!
- PRIMO PASSO: Impara ad aspettare!
- SECONDO PASSO: Grida aiuto!
- TERZO PASSO: Conta su Dio per il soccorso!
- QUARTO PASSO: Scegli d’essere paziente!
Altre risorse sulla depressione:
- Depressione: Uscendo dalla fosse – un libricino scaricabile contenente tutte le pagine di Mary Southerland di cui sopra.