Quest’articolo è tratto dal bell’opuscolo “Buona Pasqua” della MSD di Piacenza (kurtjost@tin.it). Per visualizzare l’intero opuscolo, clicca qui. Per ordinarlo e diffondere il Vangelo a Pasqua, scrivi all’indirizzo sopra o vedi il loro sito a www.msd-online.ch.
Gesù Cristo, il Figlio di Dio è stato crocifisso fra due criminali! L’unico Giusto, perché egli non ha mai commesso alcun peccato, ha dato la sua vita per noi peccatori, per te e per me! Gesù Cristo, il Figlio di Dio è stato crocifisso fra due criminali!
Forse ti chiederai: “Ma che cosa c’entro io con la sua morte, e per di più, quasi duemila anni dopo?” Io, invece, vorrei domandarti: “Credi veramente che Cristo Gesù sia morto sulla croce e risorto il terzo giorno?”
Questi fatti storici sono stati documentati in diverse maniere. Eppure, sono molti quelli che oggi li mettono in dubbio per vari motivi: certamente non possono negare la vita ed il ministero di Gesù e nemmeno il forte impatto che egli ebbe ed ha su tante persone. Ma non vogliono credere nella sua morte e nella sua risurrezione, perché questo implicherebbe un coinvolgimento personale.
La Bibbia afferma, ripetutamente, che Dio stesso è intervenuto nella risurrezione di suo Figlio e che quella potenza agisce ancora oggi in tutti coloro che credono fermamente nel Signore! Perciò, credere nella risurrezione, significa inchinarsi e umiliarsi per dichiarare che Gesù è Dio, che egli è vivo, ci ama, ci vuole salvare e desidera che noi lo amiamo! Ecco perché diverse persone negano la morte e la risurrezione di Gesù!
Il profeta Isaia molti secoli prima della morte di Gesù dice che egli sarà arrestato, giudicato e condannato a morte a motivo della colpa del suo popolo.
Il Salmo 129 descrive la sofferenza e l’oppressione d’Israele e allo stesso momento vi si trova una profezia della flagellazione di Gesù: “Degli aratori hanno arato sul mio dorso, vi hanno tracciato i loro lunghi solchi.” Il numero di frustate era stabilito in base al crimine commesso, ma in ogni caso, la legge giudaica ne permetteva al massimo 40.
Inoltre Gesù è stato schiaffeggiato, preso a pugni ed insultato. Gli è stata messa una corona di spine e dopo tante umiliazioni, egli ha subìto la morte della croce. Era la condanna più severa dell’epoca, la morte sopraggiungeva dopo una lunga e terribile agonia. Gesù è morto per asfissia dopo aver subìto varie torture. Egli si è caricato delle nostre malattie, offese e maledizioni per darci la liberazione dalle nostre colpe. Alla croce si è manifestato il suo amore immenso verso ciascuno di noi affinché potessimo avere la vita eterna. Perfino in quella circostanza estrema, dalla sua bocca sono uscite solo parole di perdono e di salvezza per chi vuole accettarle!
Se comprenderemo anche solo una minima parte del messaggio della croce, questo cambierà tutta la nostra vita! Uno dei criminali si è rivolto a Cristo ed è stato salvato, l’altro lo ha respinto.
Perciò, la morte e la risurrezione del Signore ci mettono davanti ad una scelta decisiva che ha delle conseguenze per l’eternità.