Questa pagina rappresenta un capitolo dal “Corso Omega“, una serie di manuali gratuiti per fondatori di chiese (ed altri!) a cura di Michele Carlson. Scrivi a Michele per saperne di più.
Se i leader cristiani dovessero porsi la domanda: “Qual è lo scopo finale verso il quale Dio sta lavorando nella storia?”, oppure, “Cosa vuole fare Dio per le persone che abitano nella regione dove io lo servo?”, in che modo condizionerebbe il loro ministero? Le risposte a queste domande dovrebbero descrivere la visione e definire i compiti dei nostri ministeri.
Cos’è il progetto “Z”?
Qual è lo scopo finale verso il quale Dio sta lavorando? La risposta può essere chiamata “Z”, ossia il prodotto finale che Dio vuole per ogni nazione, regione, città, paese o quartiere. Lavorare verso quell’obiettivo comporta sapere con certezza cos’è questa “Z”.
La Bibbia rende chiaro il fatto che l’amore di Dio è per tutto il mondo (Giovanni 3:16). Scrivendo a Timoteo, Paolo sottolinea che bisogna pregare per tutti gli uomini perché “ciò è buono e gradito a Dio nostro salvatore, che vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:3-4). Anche Pietro a riguardo scrive: “Egli (il Signore) è paziente verso voi, non volendo che nessuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2 Pietro 3:9).
Se Dio vuole che tutti gli uomini giungano al ravvedimento, non dovrebbe essere questo anche il nostro desiderio?
È possibile che Dio si voglia servire di noi per mobilitare altri verso quest’obiettivo?
Cosa potrebbe accadere se tutti i cristiani di una nazione, di una regione, di una città, di un paese o anche di un quartiere fossero pienamente convinti del fatto che Dio vuole che tutti lo conoscano e che vedano nel loro mezzo dei Cristiani che vivono come Gesù? (1 Pietro 2:12).
L’equilibrio che ci viene dato dalla Scrittura indica che non tutti saranno salvati. Solo il Dio sovrano sa chi saranno i salvati. Il compito della chiesa è di accertarsi che tutti abbiano avuto l’opportunità di ascoltare il vangelo.
Prima di proseguire, prendi carta e penna ed esaminati alla luce di queste domande:
- Cosa vuole Dio per ___________? (la mia nazione, la mia regione, la mia città, il mio paese o il mio quartiere). Scrivi la risposta con un paragrafo.
- In che modo questa risposta influenza il mio ministero? Ciò che faccio attualmente, riflette ciò che Dio vuole?
È facile vedere come il progetto “Z” può descrivere con efficacia la visione e definire le attività di un ministero.
Fondare chiese in ogni luogo (COL)
Affinché si realizzi “Z”, deve esserci una saturazione in ogni luogo. Con il termine “saturazione” si intende il compito della chiesa di raggiungere “ogni persona”, “chiunque” e “tutti”, come viene ribadito in 1 Timoteo e in 2 Pietro. Questi brani chiariscono il fatto che Dio vuole che ogni uomo, donna e bambino, ascoltino e comprendano il vangelo e che abbiano l’opportunità di credere e di obbedire pienamente a Gesù Cristo come proprio Signore e Salvatore. Far parte di una chiesa locale dove la Parola di Dio è creduta ed insegnata è una parte importante della vita cristiana.
La fondazione di chiese in ogni luogo (Chiese in Ogni Luogo, COL) è una visione nettamente biblica. Attraverso la fondazione di chiese, adempie infatti il Grande Mandato, per permettere ad ogni uomo, donna e bambino di accettare o rifiutare il vangelo attraverso la testimonianza della chiesa locale. COL è la visione, la strategia, e il ministero di saturare nazioni, regioni, città, paesi e quartieri con chiese che porteranno il vangelo ad ogni persona nella propria lingua e attraverso la propria cultura.
È realistico aspettarsi “Z” da Dio?
Innanzi tutto Dio vuole “Z” più di quanto non lo vogliamo noi. Troviamo che la Scrittura promette con chiarezza che “Z” verrà realizzato. La promessa che Dio saturerà il mondo con la conoscenza di sé stesso e della sua gloria è ribadita in Isaia 11:9: “La terra sarà ripiena della conoscenza della gloria del Signore, come le acque coprono il mare”.
Nel libro dell’Apocalisse, l’apostolo Giovanni vide una visione del cielo, dalla quale possiamo osservare il risultato finale di tutta l’opera di Dio nel mondo, ossia la “Z” verso la quale tutta la storia si muove. Giovanni scrive di aver visto moltitudini di persone da ogni nazione, tribù, popolo e nazione che adoravano il Signore (Apocalisse 7:9)! Ebbene si!
È realistico aspettarsi “Z” da Dio.
Cosa dice Dio intorno a “Z”?
IIn uno dei suoi momenti più intimi con il Padre, Gesù pregò che ci sarebbe stata unità tra coloro che avrebbero creduto in Lui: “…affinché il mondo sappia che tu mi hai mandato e che hai amato loro come hai amato me” (Giovanni 17:23b). Gesù desiderava che il mondo conoscesse la sua identità. Questa è la “Z”! Egli ripeté la sua richiesta due volte (Giovanni 17:21-23). Immagina! Dio il Figlio, conversa con il Padre e parla della “Z”! Ovviamente la “Z” è importante per Dio.
Gesù insegnò ai suoi discepoli intorno a “Z”
Gesù insegnò il progetto “Z” ai suoi discepoli, promettendo che, prima del suo ritorno: “Il vangelo sarà predicato a tutte le nazioni” (Marco 13:10). In Matteo 24:14 e Luca 24:45-47 Egli promise inoltre che il vangelo avrebbe saturato le nazioni.
Alcuni passi essenziali per arrivare a “Z”
Tutto ciò che facciamo nel nostro ministero (da “A” a “V”) è mirate all’obiettivo finale “Z”. La Scrittura ci fornisce alcuni passi essenziali nella fase “A-V” prima che la “Z” si possa verificare. Ma tutte queste altre cose sono collegate alla “Z”. Avere la “Z” in mente, ci permette di compiere scelte strategiche mentre lavoriamo sui passi intermedi “A-V”.
La preghiera
Sotto vari aspetti la preghiera è una parte essenziale che permette che i desideri di Dio si adempiano sulla terra. Notate i seguenti riferimenti.
- 2 Cronache 7:14: se il popolo di Dio prega nel modo che dovrebbe, “Z” si verificherà.
- Matteo 9:38: il popolo di Dio riceve l’ordine di pregare affinché gli operai partecipo in vista di “Z”.
- 1 Timoteo 2:1-4: il popolo di Dio deve pregare in modo che le condizioni per “Z” sussistano. Paolo indicò a Timoteo che le chiese devono pregare per i leader nella società in modo da creare le condizioni favorevoli per l’espansione del vangelo.
- Apocalisse 5:8-10: “Z” è il risultato della preghiera dei santi.
L’amore e l’unità
Quando Gesù disse: “Da questo conosceranno”, egli stava parlando dell’amore tra i cristiani (Giovanni 13:35). Egli rese chiaro il fatto che arrivare a “Z” presuppone una qualità nei nostri rapporti.
Solo quando i credenti si amano, il mondo conoscerà che appartengono a Cristo. Se cresciamo numericamente ma non abbiamo amore, il mondo ci vedrà semplicemente come un altro movimento religioso.
“Che il mondo sappia che siete miei discepoli” presuppone che i credenti siano uniti come lo erano Gesù e il Padre. Nel parlare della sua unità con il Padre, Gesù indica sempre un rapporto di amore e una connessione inseparabile. Egli prega che la nostra unità sia un modello dell’unità tra Gesù e il Padre e che la nostra connessione inseparabile con lui rimanga forte (Giovanni 17:21-23).
La visione
Come dimostrano i seguenti versetti, “Z” è un compito globale che abbraccia le genti da ogni nazionalità e da ogni luogo. Pensare in modo “Z” per una regione richiede una visione del mondo sintonizzata con la visione di Dio.
- Dato che Dio ama tutte le persone, egli ha mandato suo Figlio,
affinché: “…chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna”
(Giovanni 3.16). - Gesù è il sacrificio espiatorio “…per i peccati di tutto il mondo”
(1 Giovanni 2:2). - Lo Spirito Santo “…convince il mondo di peccato” (Giovanni 16:7-11).
- Lo Spirito Santo dona ai cristiani il potere di testimoniare “…fino alle estremità della terra” (Atti 1:8).
- Gesù ha comandato ai suoi seguaci di “…andare a fare discepoli di tutte le nazioni” (Matteo 28:18-20).
- Gesù ha promesso che molti sono pronti a riceverlo: “La messe è abbondante…” (Matteo 9:37).
L’evangelizzazione
Affinché si realizzi “Z”, la chiesa deve mandare evangelisti laddove non ci sono credenti o dove sono pochi. “Z” richiede qualcuno vada da coloro che non hanno sentito il vangelo per dare loro il messaggio della salvezza. Come scrive Paolo: “…come potranno credere in colui di cui non hanno udito parlare? E come udranno se non v’è chi predichi?” (Romani 10:14-15).
I cristiani devono continuare a scoprire i posti dove il vangelo non è stato predicato e le persone, i villaggi, le città, le regioni e le nazioni, che non hanno ancora udito. Nella misura in cui i credenti andranno a spargere il vangelo e a fondare chiese in questi luoghi e tra queste persone, “Coloro che non avevano udito vedranno e coloro che non hanno udito, comprenderanno” (Romani 15:21).
Fondare chiese
Affinché “Z” si realizzi, la chiesa deve essere ovunque, in piena vista di tutti. Attraverso la chiesa, sia il mondo invisibile (il regno spirituale) sia quello visibile conosceranno la variata sapienza di Dio (Efesini 3:8-11). Quale corpo di Cristo, la chiesa è la presenza letterale di Gesù Cristo sulla terra. Nella misura in cui Gesù Cristo occupa il primo posto nella vita della chiesa, il mondo conoscerà che egli è il “capo di ogni cosa” (Efesini 1:22-23).
Le persone sono riconciliate a Dio per mezzo del “sangue della croce”. Nella sua chiesa, Gesù Cristo porta insieme persone che, altrimenti, sono separate da un “muro divisorio di ostilità”. Alla presenza di persone che in precedenza vivevano nell’odio, “il suo scopo era di creare in se stesso, dei due un uomo nuovo, facendo così la pace…” (Efesini 2:13-16).
Così come gli altri vedono l’amore e la fedeltà tra un marito e una moglie, il rapporto tra Gesù e la sua chiesa è in piena vista dalla comunità circostante (Efesini 5:22-23).
Nella chiesa, come in un corpo, i membri sono uniti per servire “nella misura che ogni parte contribuisce”. Il lavoro del corpo ha lo scopo di far conoscere Gesù. Quando questo accade, la chiesa “cresce e si edifica” (Efesini 4:11-13). Il corpo completamente cresciuto è un corpo che ha i suoi membri in ogni nazione (Apocalisse 5:9-10).
Il progetto “Z” produce azione “Z”
Dare finanziariamente con “Z” in mente
Pensare in modo “Z” richiede dare in modo “Z”. Nell’esortare gli anziani di Efeso a Mileto, Paolo cita le parole di Gesù: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35). Dare è un ministero importante nella chiesa. Paolo, parlando con autorità apostolica, comandò alla chiesa di Corinto: “…vedete di abbondare anche in quest’opera di grazia” (2 Corinzi 8:7).
La chiesa che dà, non solo si accumula un credito nella contabilità del cielo, ma riceve da Dio il provvedimento per i bisogni presenti della chiesa, “secondo le sue gloriose ricchezze”. Benedicendo il dare in cielo ed in terra, Dio si servirà della chiesa che pensa in modo “Z” provvedendo le finanze necessarie (Filippesi 4:15-19).
La strategia “Z”
Il grande leader del risveglio John Wesley, disse: “Che ogni atto rifletta il fine”. L’applicazione del progetto “Z” al ministero ha un grande impatto. Sfortunatamente molti servi di Dio sono così affaccendati con il loro ministero che non considerano l’effetto dei loro sforzi alla luce della “Z” di Dio. Quando questo accada è facile impantanarsi e perdere la benedizione di Dio. La domanda finale: “Cosa vuole Dio per il luogo dove lo serviamo?” può portare un vento d’ispirazione ai servi di Dio. Quando viene data la risposta, la fede si ritrova ispirata e conduce ad un ministero più ricco.
Un esempio del progetto “Z” in Romania
Nelu Sofrac, un fondatore di chiese in Romania, vide che Dio voleva fare un’opera maggiore nella sua contea (Alba Iulia), rispetto alle quattro chiese che aveva già fondato. Sarebbe stato facile e sicuro per lui continuare ad occuparsi di quel notevole risultato, guidando e curando le quattro chiese che aveva fondato, ma il pensare in modo “Z” lo spinse ad andare oltre.
Si rese conto che era impossibile raggiungere la sua contea da solo, ma allo stesso tempo sapeva che Dio voleva riempire Alba Iulia con chiese che predicavano il vangelo e che insegnavano la Scrittura.
Per raggiungere quest’obiettivo, c’era bisogno di 500 nuove chiese nella contea di Alba Iulai. Nelu iniziò ad addestrare quindici giovani dalla sua chiesa e dalle altre tre che aveva fondato. Sua moglie Dorina iniziò un gruppo di preghiera con tre altre donne. Egli condivise la sua visione con altri pastori, che tuttavia furono dapprima esitanti davanti alla sua sfida. Con tenacia, e credendo che Dio voleva “Z” per Alba Iulia e che quindi sarebbe stato con Nelu in questo compito, Dorina avviò i quindici gruppi di cellule di donne che tuttora pregano per le nuove chiese. Nelu oggi guida un ministero evangelistico interdenominazionale di varie chiese chiamato EVANGALBA.
Questo ministero sta crescendo e fondando nuove chiese nella contea di Alba Iulia, mobilitando e coinvolgendo chiese esistenti. Le attività principali sono la preghiera, l’addestramento, l’evangelizzazione e la fondazione di chiese.
Le congregazioni di Alba Iulia pregano, si uniscono nella visione, crescono in amore, mandano evangelisti e fondano chiese nella loro contea. L’abitudine di dare finanziariamente inizia a radicarsi e, anche se si considerano molto poveri, alcuni sono impegnati su questo fronte.
Il progetto “Z” di Nelu gli ha dato un profilo nazionale. Egli addestra fondatori di chiese e comunica ad altri leader cristiani in Romania la visione di fondare chiese in ogni luogo. Egli spera anche di essere mandato come missionario in altre culture al di fuori della Romania.
Conclusione
La fondazione di chiese in ogni luogo è il punto focale del progetto “Z”. Le altre attività, quali la preghiera, l’unità amorevole, la visione, l’evangelizzazione e il dare, sono attuabili nel mondo solo attraverso la chiesa. Dato che la chiesa deve raggiungere tutti, la fondazione di chiese in ogni luogo deve alimentare il progetto “Z”. Dio vuole la “Z” e quando la chiesa lavora in armonia con la volontà di Dio, il compito di fondare chiese in ogni luogo verrà accelerato. La saturazione delle nazioni con la presenza di chiese, costruisce verso l’obiettivo di portare il vangelo a tutte le genti.
Domande per la riflessione, il ripasso e l’applicazione
Inizia a pensare ad una strategia per la fondazione di chiese in ogni luogo che includa la preghiera, l’unità e l’amore, la visione, l’evangelizzazione e la fondazione di chiese.
- Qual è la differenza tra un fondatore di chiese che pensa in modo “Z” e altri fondatori di chiese?
- Preghi per nazioni intere? Per regioni? Città? Paesi e quartieri?
- Preghi che Dio mandi più operai nella sua messe? Se Gesù ci ha comandato di pregare in questo senso, non sarà fedele nel rispondere, se noi siamo fedeli nel pregare? Perché gli operai sono pochi?
- Sei disposto a lavorare con e ad amare fratelli di diverse denominazioni e di diverse opinioni in questioni non essenziali, in modo da raggiungere “Z”? La preghiera di Gesù per l’unità troverà risposta, o è stata una preghiera vana? Farai parte della risposta alla sua preghiera?
- Le persone da fuori considerano la tua chiesa come una delle tante denominazioni o religioni, oppure come un gruppo di persone che si amano?
- La tua visione è di fondare una chiesa o di far parte di un movimento che riempirà il mondo con chiese che predicano il vangelo?
- Ti distingui nel dare finanziariamente? E la tua chiesa? Insegni sul dare? Se no, perché, dato che la Scrittura ne parla abbondantemente?
- Lo scopo della tua evangelizzazione è di far crescere la tua chiesa o anche di fondare nuove chiese?
Piano d’azione
- Inizia a pensare ad una strategia per la fondazione di chiese in ogni luogo che includa la preghiera, l’unità e l’amore, la visione, l’evangelizzazione e la fondazione di chiese. Scrivi alcune idee iniziali e condividile con il tuo tutore o il tuo conduttore ed altri.
- Pensa al tuo vicinato, al tuo paese, alla tua città, alla tua regione o alla tua nazione. Considera la risposta alla domanda: “Cosa vuole Dio per _____________?” Fai un elenco di tre cose che vorresti fare per contribuire all’adempimento di “Z” laddove tu vivi.