Il Signore delle opportunità
Quest’articolo è tratto dal libro “Le 4 croci del Golgota”, scritto da Eduardo Mondola, fondatore della chiesa “Cristo Vive” di Latina Scalo. Appare qui per gentile concessione di Edizioni Patmos e dell’autore.
La croce ci insegna che il nostro Dio, il nostro Signore, è il Signore delle opportunità, dell’ ‘ancora un’altra opportunità’….
Ricordo quando mio padre mi insegnava a guidare il furgone per la consegna dei fiori all’ingrosso. Era molto più grande e lungo di una macchina. Ci voleva occhio. Dovevo tenere sotto controllo gli specchietti retrovisori in ogni momento. Nello svoltare a destra o a sinistra dovevo allungarmi in avanti invece che sterzare subito come normalmente facevo con l’auto. E che dire delle retromarce? Oh, povero furgone! Quanti specchietti retrovisori frantumati! Quante volte mi sono incastrato in manovre semplici tra un albero e un muro! C’erano volte in cui il senso di colpa e di incapacità mi spingevano a dire: “Papà, falla tu questa manovra. Io non ne sono capace”. La risposta era sempre la stessa: “Provaci ancora”.
Mio padre mi offriva l’opportunità di riprovarci perché lui era più contento di avere un figlio che riusciva malgrado alcuni ‘incidenti di percorso’ piuttosto che un furgone integro.
Eh già; ogni volta mio padre mi offriva l’opportunità di riprovarci perché lui era più contento di avere un figlio che riusciva malgrado alcuni ‘incidenti di percorso’ piuttosto che un furgone integro. Allo stesso modo, il nostro Padre Celeste è più contento di avere figli che, senza timore di sbagliare, riescono in ciò che fanno, piuttosto che figli che conservano una facciata di santità ma che col cuore sono lontani da Lui.
Un po’ come quelle Bibbie tenute in maniera perfetta, così belle, rigide, pulite. Rivestite di così tanta santità che non si aprono nemmeno, per paura di sgualcirle. No. Meglio avere una vita sgualcita, usata, strappata ma ricucita, riparata, che permetta alla gloria del Dio delle opportunità di manifestarsi in tutto il suo splendore.
Quante persone abbiamo condannato! A quante persone abbiamo messo l’etichetta
‘non cambierà mai’ o ‘è inutile provarci ancora’.
Dopo circa tre anni che avevamo fondato una chiesa, cominciò a frequentare gli incontri da una famiglia in cui l’uomo aveva problemi di dipendenza da alcool, droghe e tabacco da ormai circa trent’anni. Era già stato in una comunità di recupero evangelica e vari pastori avevano cercato di aiutarlo a liberarsi da queste schiavitù. Si unì a noi con queste etichette appiccicate addosso: “Tossico” e “Senza speranza”. Non vi racconterò tutti i particolari del processo di guarigione. Posso dirvi che sono occorsi due anni di ‘ancora un’altra opportunità’.… Oggi, insieme con la moglie e le figlie serve il Signore. È un diacono ed è nel gruppo di lode della chiesa. Io non sono stato migliore degli altri. Avevo solo il compito di riportarlo al Golgota, ogni volta. Prima la droga, poi l’alcool e infine il tabacco: uno dopo l’altro i nemici sono caduti partendo e ritornando lì, al Golgota….
Quanta poca pazienza abbiamo nei confronti di coloro che ci circondano, siano essi credenti oppure no. Dimenticando la croce dell’opportunità, releghiamo le persone all’esilio dalla nostra vita perché non siamo più disposti a concedere loro ulteriori possibilità….
Pastori, anziani, diaconi, vengono destituiti. Matrimoni vengono infranti. Amicizie interrotte… Ecco come funziona: l’azione si condanna; la persona si perdona. Il peccato va eliminato; alla persona si concede l’opportunità.
Sì, perché quando sono ai piedi di quella croce la mia memoria si rinvigorisce. Ricordo
che se mio padre non mi avesse dato altre opportunità, io non saprei guidare i furgoni… Che se Dio non mi avesse dato altre opportunità, da incredulo, sarei destinato all’inferno. Che se il Signore non mi avesse dato altre opportunità nel servizio, io ora sarei, nella migliore delle ipotesi, un credente fallito e depresso.
Sia chiaro: il peccato non va tollerato. Le azioni sbagliate non vanno giustificate…. Ma al
peccatore va offerta un’opportunità.