Quest’articolo contiene estratti dal libro “Il paradosso di Grazia e Verità” di Randy Alcorn (Soli Deo Gloria). Il libro è disponibile ad un prezzo conveniente (circa Euro 3) presso Kurt Jost (Soli Deo Gloria). Usato con permesso.
Siamo talmente abituati al fatto che ci dicano menzogne, che ci avviciniamo con sospetto al Vangelo. Della serie: è troppo bello per essere vero! Sappiamo fin troppo bene che nessuno ti dà niente per niente.
“Insomma, cosa c’è dietro?” Non c’è nulla dietro!
“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” Ebrei 4:16.
Per un ebreo praticante, l’idea di un libero accesso a Dio è semplicemente scandalosa. Tuttavia, abbiamo la possibilità di accedere liberamente: grazie all’opera di Gesù Cristo, la porta di Dio è sempre aperta per noi.
La vera grazia non seppellisce solo la giustizia ipocrita, ma anche l’autosufficienza. Spesso Dio ci mette in situazioni nelle quali non abbiamo altra scelta che rivolgerci a Lui. Proprio come successe con la manna per gli Israeliti, Dio ci dà sempre abbastanza, ma mai troppo. Non ci permette di “immagazzinare” la grazia. Dobbiamo tornare a Lui ogni giorno, ogni ora per riceverla fresca.
Ogni volta che chiedo al mio amico C. J. come sta, lui mi risponde: “Meglio di quanto io meriti”.
Quando il mio amico risponde in questo modo, non si tratta semplicemente di un’osservazione di cortesia, egli ci crede veramente e ha ragione. Non ci meritiamo la grazia quotidiana di Dio, i Suoi doni piccoli o grandi che siano.
Il centurione romano, mandò a dire a Gesù: “Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto […] non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te” (Luca 7:6-7).
Vivere per la grazia, significa affermare giorno per giorno la nostra indegnità. L’essere umano, infatti, non è mai grato per ciò che pensa di meritare. Siamo invece profondamente grati per ciò che sappiamo di non meritare.
Quando ti rendi conto che ciò che meriti è l’inferno per tutta l’eternità, cominci a vedere una giornata negativa da una prospettiva completamente diversa! Quando ti accorgi che non meriti la grazia, il mondo diventa improvvisamente più vivo e colorato: inizi a essere sorpreso e grato per tutte le gentilezze che Dio ti dispensa e le quali erano invisibili ai tuoi occhi fino a quando pensavi di essere meritevole. Invece di affogare nell’autocommiserazione, galleggi in un mare di gratitudine.
Quando mi sento indegno, e questo mi succede spesso, non faccio altro che percepire la verità. Ora, non cercare di convincermi, dicendomi che non è vero che sono indegno. Quello di cui ho bisogno è che tu mi aiuti a porre in tutta umiltà la mia indegnità davanti a Cristo, chiedendoGli di rendermi degno. Certo, mi aggrappo alla realtà che sono una nuova persona, coperto nella giustizia di Cristo (2 Corinzi 5:17-21). Ma lo stesso Paolo che ha scritto queste parole, ha anche detto: “Io che sono il minimo fra tutti i santi” (Efesini 3:8).
L’orgoglio è un fardello pesante. Non c’è nulla di paragonabile alla leggerezza che sentiamo quando l’Eterno, nella Sua grazia, solleva dalle nostre spalle le nostre auto-illusioni. Persino quando non riusciamo a perdonare noi stessi, stiamo commettendo un atto di orgoglio, infatti, stiamo rendendo noi stessi e il nostro peccato, più grandi di Dio e della Sua grazia. Stiamo forse cercando di fare ammenda per i nostri peccati? Bene, non possiamo: solo Gesù può farlo e lo ha già fatto.
Non cercare di ripetere l’espiazione: accettala e basta!
Accetta il perdono di Dio.
Rilassati.
Gioisci.
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