Quest’articolo è stato scritto da Rick Warren per il sito www.pastors.com (in inglese) e offerto qui dal sito www.MissionePerTe.it in collaborazione con la mailing list “Sapere per Fare“. Usato ed adattato con permesso.
Cinque modi per tenere unita la tua chiesa
Tutti i pastori hanno fronteggiato dei conflitti. Non è facile. Non c’è nulla che ti spezza il cuore del pastore quanto vedere le pecore che si mordono. È tua responsabilità come leader guidare la chiesa verso l’unità. Secondo Gesù, c’è in ballo la testimonianza della tua comunità. Dio potrà gestire un sacco di carenze nella chiesa, ma non lavorerà dove c’è la divisione.
Così, nel cercare di tenere assieme le pecore, ecco cinque principi da tenere presenti.
1. Mantieni un atteggiamento di apertura.
Non fare tempeste sulle piccole cose. Non insistere che ognuno sia d’accordo sui dettagli minimi. Alcune questioni si possono cambiare. Paolo ci dice in Romani 14:1-23, con l’esempio del cibo, che è meglio non permettere alle differenze di gusti dividerci da altri credenti. Dice a tutti di mantenere un atteggiamento di apertura.
Non siete contenti che non siamo tutti fotocopie? A Dio piace la varietà; quando vi sono dei conflitti nella vostra comunità, la prima cosa da fare è di scoprire se si parla di cose discutibili o di essenziali. Se sono questioni essenziali, allora affrontatele: se no, dovete condurre le persone coinvolte ad accettare le proprie posizioni differenti.
Diciamo a tutti i nuovi membri del primo corso di discepolato che ci sforziamo di trovare l’unità nelle cose essenziali e la libertà in quelle non-essenziali. Aiuta la gente fin dall’inizio a valorizzare l’apertura nella nostra comunità.
2. Mantieni uno scopo comune.
Ciò che unisce una chiesa più di ogni altra cosa è uno scopo comune. Per ciò insistiamo che tutti qui da noi frequentino le classi di discepolato. È lì che delineiamo lo scopo comune della chiesa.
Vogliamo che la gente si renda conto di dove sta andando prima che si dichiari parte di noi. La tua chiesa non è l’unica in città; probabilmente ci sono altre valide comunità che predicano la Parola ed hanno uno stile diverso dal vostro, quindi dite alla gente come è la vostra chiesa fin dal principio, così vedranno se ne vorranno fare parte. Via risparmierete un sacco di possibili problemi in seguito.
3. Controlla la tua lingua.
Come pastori, quando qualcuno si avvicina con dei succulenti pettegolezzi, dobbiamo fermarli prima che partano. Dobbiamo anche assicurarci che gli altri leader della comunità facciano lo stesso. La Bibbia è chiara nel definire lo sparlare un peccato. Quando lo ascolti, ti fai partecipe del peccato: Efesini 4:29 dice: “Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, ditela secondo il bisogno, affinché conferisca grazia a quelli che l’ascoltano.”
Cosa vuol dire sparlare? Il pettegolezzo è il condividere un problema o una critica con gente che non è né parte del problema né parte della soluzione. Se fanno parte del problema o della soluzione, allora è legittimo parlarne con loro; altrimenti, meglio lasciar perdere. Questo lo dobbiamo predicare dal pulpito e rammentare i leader in continuazione: è importante!!
4. Insegna alla chiesa ad appoggiare le guide.
Ebrei 13:17 dice:
“Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando, perché ciò non vi sarebbe di alcun vantaggio.”
Non so voi, ma questo versetto mi fa venire i brividi. La Bibbia dice che un giorno io sarò davanti a Dio e dovrò rendere conto di come ho seguito le anime della mia congregazione! Ciò significa che devo vivere questa vita in ginocchio pregando per ricevere saggezza; Dio mi riterrà responsabile. E riterrà responsabile anche te!
Con la responsabilità viene l’autorità. Se non hai autorità, non verrai ritenuto responsabile. Dio dona autorità ai pastori per prendere decisioni, per condurre la chiesa in una certa direzione. Dobbiamo insegnare alle nostre chiese le basi bibliche della nostra autorità, e non dobbiamo farlo per farci più importanti, ma perché è a rischio l’unità della chiesa. E quella a Dio importa tantissimo.
5. Pratica il metodo divino per risolvere i conflitti.
Matteo 18 ci dice la procedura da seguire quando qualcuno ha sbagliato. Nel brano Gesù dice:
“Se il tuo fratello pecca contro di te, vai a mostrargli il suo sbaglio, solo tra voi due. Se ti ascolta, hai conquistato il tuo fratello. Ma se non ti ascolta, porta uno o due altri con te, così che ogni parola sia stabilita nella bocca di due o tre testimoni. Se rifiuta di ascoltare anche loro, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, trattalo come faresti con un pagano o un esattore delle tasse.” (Matteo 18:15-17, NIV)
La gente viene spesso da me come pastore quando ha dei problemi con qualcun altro in comunità. Chiedo sempre loro se hanno già parlato con la persona con la quale hanno il problema; il primo passo nella risoluzione dei conflitti è di andare dall’altra persona. Non permettete alle persone di parlare alle spalle degli altri, anche se lo stanno facendo con voi.
Poi, la Bibbia dice, se l’altro non lo ascolta, vacci con qualcuno e fai un confronto; se non si pentono, portali davanti a tutta la chiesa. Se ancora non c’è pentimento, trattali da pagani – come una persona che non è della chiesa. La chiesa deve certo continuare ad amarli; potranno anche frequentare. Però dovete chiarire che se vogliono essere membri di chiesa, ci si aspetta da loro un certo comportamento. Seguire ciò che la Parola di Dio dice può cambiare le vite: l’ho visto succedere tante volte.
Gesù ci dice che una chiesa che è unita è una meravigliosa testimonianza per il mondo che ci guarda. Vedi, non è normale che gente di diverse famiglie, condizioni sociali ed etnie si raccolgano assieme come una famiglia; ma succede tutti i giorni quando le comunità locali lavorano per fare l’opera di Dio sulla terra. I non credenti vedono questa unità, e ne sono attratti.
Prego che la tua chiesa abbia il genere di unità che onora Dio e che attira altri alla Croce di Gesù.