Qualche settimana fa, ho avuto l’opportunità di parlare con quattro amici che non avevano mai letto la Bibbia. Quanto adoro tali occasioni! Visto che avevano già qualche conoscenza degli eventi importanti nella vita di Gesù, ho deciso di prendere una strada un po’ insolita per la nostra conversazione.
Per cominciare ho letto delle frasi bibliche senza dire da dove leggevo. Le frasi erano più o meno queste:
- [Egli fu] disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza.
- Egli è stato trafitto.
- Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca.
- Dopo l’arresto e la condanna fu … strappato dalla terra dei viventi.
- Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte egli è stato con il ricco.
Anche se magari tu sai dove sono scritte queste frasi, i tuoi amici non lo sanno. Così bisogna fare qualche domanda:
Domanda #1: Di chi parla questo testo?
Per i miei interlocutori la risposta era ovvia: “Parla di Gesù,” hanno risposto. Tutti erano d’accordo. La maggior parte delle persone sa che noi crediamo che Gesù soffrì, Gesù morì, Gesù fu sepolto, e così via. Queste frasi nel nostro brano, in effetti, sembrano abbastanza innocue. Sembra naturale che uno degli apostoli o anche uno scrittore moderno abbia scritto frasi simili.
Domanda #2: Questo testo fu scritto durante la vita di Gesù, dopo la morte di Gesù, o prima della nascita di Gesù?
Se sai da dove vengono prese queste frasi, la risposta sembra palese. Per chi invece non le ha mai sentite o lette, sembra altrettanto chiaro che furono scritte dopo la morte di Gesù. Nessuno poteva descrivere questi eventi prima che accadessero, vero? Così, i miei amici mi dicevano che erano scritte dopo la morte di Gesù. Immaginavano che Pietro, Giovanni o altri seguaci di Gesù avessero descritto quello che avevano visto e creduto. Certamente, abbiamo anche questi racconti nei Vangeli! Però, questo brano viene da prima, viene da moltissimo prima!
Come avrai forse intuito, leggevo queste frasi dal brano che troviamo in Isaia 53. Basta leggere qualche citazione dalla Wikipedia per capire che questo brano è stato scritto prima dell’arrivo di Gesù su questa terra. Questo brano fu scoperto fra i rotoli del Mar Rosso e fu discusso fra i rabbi già morti quando nacque Gesù. Personalmente, credo che Isaia 53 è stato scritto sei, sette o anche ottocento anni prima della Sua nascita, ma basta qualche anno per dimostrare che questo brano antico è stato una dichiarazione del come sarebbe stata la vita a quel punto futura di Gesù.
I miei interlocutori sono rimasti a bocca aperta. Un brano a me familiare è diventato di nuovo speciale e, giustamente, miracoloso!
Nelle seguenti settimane abbiamo man mano parlato di diversi versetti da Isaia 53. Dicevo spesso, “Centinaia di anni prima della nascita di Gesù fu scritto che….” Questa verità ha un certo impatto, no?
Domanda #3: Chi fu (ed è ancora) questo Gesù?
Basta leggere insieme il brano per scoprire che fu “il braccio del Signore” (il v. 1), uno innocente (il v. 9), uno “giusto” (il v. 11), uno vittorioso sopra la morte (il v. 11 e il v. 12) ed il “servo” di Dio (il v. 11).
Dopo aver stabilito di chi si scrisse in questo brano, che fu una profezia miracolosa riguardante uno che rappresentava Dio stesso, bisogna fare ancora un’altra domanda:
Domanda #4: Perché è morto Gesù?
Sì, è così, questo antichissimo brano scritto prima della nascita di Gesù spiega chiaramente il Vangelo. La Buona Notizia è che questo “braccio del Signore” nacque, soffrì, morì, e fu risorto per dei motivi chiari:
- Il v. 4: Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava.
- Il v. 5: Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità.
- Il v. 5: Mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
- Il v. 8: Egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo.
- Il v. 10: Dato la sua vita in sacrificio per il peccato.
- Il v. 11: Si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
- Il v. 12: Egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli.
Io, insieme ai miei amici, abbiamo riflettuto molto sul versetto 6 e su un’ultima domanda:
Domanda #5: Cosa bisogna fare?
Il versetto 6 dice:
Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il Signore ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Abbiamo concluso che se noi abbiamo seguito la nostra propria via, ignorando la guida del Signore, rifiutando l’amore che ci offriva, e rigettando un rapporto con Lui, allora bisognava chiedere perdono. Ci siamo fermati ed abbiamo pregato. Voglio ricordarvi che questi quattro miei amici non avevano mai letto la Bibbia e non avevano le idee chiare su chi fosse Gesù. Eppure, dopo aver letto il versetto 6 insieme, noi tutti abbiamo pregato uno dopo l’altro, ed ognuno secondo la sua propria conoscenza. Quello che non ha mai avuto una Bibbia in mano ha pregato accanto a questo vecchio peccatore. Abbiamo chiesto perdono al Signore nel nome del Suo figliolo.
E così, dopo aver capito questo antichissimo brano, dopo aver accettato il sacrificio del “servo,” dopo aver adorato il Signore e dopo aver chiesto perdono per i nostri peccati, ci siamo rallegrati insieme per un altro versetto da Isaia 53. Il versetto 11:
Per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti.