Questo post è stato estratto dal capitolo 7 del libro “Uno in Cristo” di Pier Francesco Abortivi. Usato ed adattato con permesso dell’autore. Il libro è scaricabile in base ad una donazione libera presso il sito Progetto Archippo.

Il nostro Dio è creativo. Basta guardarsi intorno per rendersene conto. La natura ci parla di complessità, varietà, colori, luci, suoni, ma anche di leggi, ordine, organizzazione.

La chiesa riflette la creatività di Dio attraverso la diversità dei doni e dei ministeri, che hanno sia una specifica ragione organizzativa per il benessere comune, sia una funzione che definirei estetica, artistica, perché così è il carattere di Dio. Quando una chiesa funziona è anche bella. Quando chi dirige serve ed è seguito, quando chi ha doni li rende disponibili, quando il “fare” va d’accordo con l’“essere”, quando i ministeri sono presi sul serio e l’armonia e l’amore sono la regola, allora chiunque entri in quella chiesa potrà vedere la bellezza di Dio.

La varietà nell’unità è un concetto che troviamo ripetutamente in diversi punti delle scritture. Il problema dell’animo umano decaduto è che, nel suo naturale bisogno di ordine, tende a eliminare la varietà, e nel suo bisogno di bellezza vorrebbe non avere regole.

Nella chiesa del Dio vivente non regna l’anarchia, ma un ordine determinato dall’alto, da Dio stesso, non dalla volontà di controllo dell’uomo. Non dovremmo cercare l’uniformità che appiattisce ogni membro sulla posizione o sulla chiamata di uno o di pochi, negando i doni, le aspirazioni e le vocazioni individuali, ma dovrebbe esistere un’ordinata libertà spirituale in cui la legge dell’amore sorpassa le regole formali. L’autorità in questo contesto è autorevole, perché riconosciuta, spirituale, condivisa. Nella chiesa ideale non dovrebbe avere posto l’autoaffermazione né l’autoritarismo manipolatorio. La sottomissione al Signore (e di conseguenza a tutte le autorità) e l’amministrazione per il Signore (il leader al servizio della chiesa) sono i frutti di un sano rapporto dei membri con Dio e di vera comunione fra i membri.

Uno dei concetti più difficili da spiegare a chi è abituato a convivere con una chiesa nazionale maggioritaria o statale, è la libertà nell’unità. Esiste nella nostra mente un’equivalenza difficile da spezzare secondo cui o c’è un’unica organizzazione a controllo e protezione della chiesa oppure si ha il caos. Le risposte a questo errato modo di ragionare possono essere altrettanto sbagliate: uniamoci sotto un’unica bandiera, oppure eliminiamo qualsiasi organizzazione umana e relazioniamoci direttamente tutti con Dio.

Si tratta in entrambi i casi di risposte umane a un problema umano. L’unità non viene necessariamente dall’avere un’unica organizzazione. Le organizzazioni cristiane di qualsiasi tipo possono essere strumenti nelle mani di Dio solamente se chi ne fa parte e le governa, le sottomette alla Sua volontà. Diventano invece un problema quando si arroccano in una difesa di sé stesse a scapito degli altri membri del corpo. L’idea romantica (e un tantino New Age) di una chiesa senza alcuna struttura, composta da membri che hanno solo un rapporto diretto con Dio senza gerarchie di alcun tipo, può essere molto affascinante in un periodo caratterizzato dall’individualismo estremo come quello che stiamo vivendo ma non è affatto biblica. La Bibbia ci parla di responsabili (anziani, vescovi…), di ministeri, di chiese che per quanto potessero riunirsi in case avevano riferimenti e un governo preciso. Rispondere alle vere e tante storture delle chiese cristiane eliminando le chiese e la ripartizione delle responsabilità è aggiungere male al male. D’altro canto tentare di uniformare e controllare i credenti sotto un unico organismo incontestabile o sotto un unico elenco di regole è mancare l’obiettivo, perché si dimentica la vera natura spirituale dell’unità in Cristo.

Il nostro Dio d’ordine e fantasia vuole ordine e fantasia nella Sua chiesa tramite l’ubbidienza ai Suoi comandamenti e l’esercizio dei doni; tramite l’amore fraterno e la sottomissione reciproca. Nessuna scorciatoia umana potrà mai sostituire l’opera dello Spirito Santo.


Tutti gli articoli di Pier Francesco Abortivi all suo libro “Uno in Cristo”:


Questo post è stato estratto dal capitolo 7 del libro “Uno in Cristo” di Pier Francesco Abortivi. Usato ed adattato con permesso dell’autore. Il libro è scaricabile in base ad una donazione libera presso il sito Progetto Archippo.