CellulePredicazione

Come aiutare le persone ad apprendere e ricordare

Quando non vedo un fratello o una sorella da alcuni mesi o, addirittura, anni, mi stupisce quello che si ricordano dei miei insegnamenti.

Magari uno si ricorda di quella volta che abbiamo fatto lo studio in tre tappe sotto tre alberi. Un altro si ricorda forse dei quattro punti che abbiamo discusso a voce che cominciavano con la lettera “C”. Poi c’è magari un terzo che si ricorda in modo dettagliato dei puntini scritti sullo schermo o su un foglio. A volte si ricordano molto più di me!

Diversi fratelli e sorelle mi dicono, “Ti ricordi quella volta che hai usato una spada di metallo come illustrazione?” Altri che hanno partecipato al medesimo insegnamento non se la ricordano per niente.

Come mai queste differenze? Un motivo per il quale un insegnamento ha un impatto differente su varie persone è che ognuno di noi apprende in modi diversi. Questo influisce sull’impatto delle nostre parole e sulla memoria di chi era presente per la discussione, la predicazione o altro tipo d’insegnamento.

Quest’articolo estratto dal “Corso di formazione per facilitatore” (del ministero Donne pronte per servire) spiega questi importanti stili di apprendimento.

– Michele

Preferenze nello stile di apprendimento

Tre tipi di studenti / ascoltatori / partecipanti

Dio conferisce diversi tipi di intelligenza e instilla in ogni persona modi di apprendimento preferiti. I paragrafi che seguono descrivono tre diversi stili.

Studenti visuali: devono vedere realmente l’insegnante o il facilitatore, il libro o il materiale didattico e le illustrazioni per comprendere pienamente i contenuti dell’insegnamento. Il linguaggio del corpo del facilitatore trasmette informazioni necessarie agli studenti visuali, facilitando in tal modo la comprensione dei contenuti. Tali studenti preferiscono sedersi dove possono avere una chiara visuale e pensano in termini di immagini. Spesso apprendono meglio mediante esposizioni visuali, compresi diagrammi, libri di testo illustrati, presentazioni al computer, video, lavagne a fogli mobili e opuscoli.

Studenti uditivi: apprendono meglio attraverso la conversazione, l’approfondimento verbale e l’ascolto di ciò che gli altri hanno da dire. Gli studenti uditivi interpretano i significati sottostanti degli interventi mediante le sfumature acustiche, come il tono di voce e la velocità del linguaggio. Possono non comprendere le informazioni scritte finché non le odono. La lettura a voce alta del testo spesso aiuta significativamente questi studenti.

Studenti tattili/cinestetici: apprendono mediante il movimento, l’azione e il tatto. Le attività partecipative che esplorano il mondo fisico sono per loro il metodo ideale. Può essere per loro difficile stare seduti per lungo tempo e possono essere distratti dalla necessità di muoversi ed esplorare.

Bisogna utilizzare attività multisensoriali nell’insegnamento

Sebbene sia importante riconoscere e valorizzare gli individui con diversi stili di apprendimento, la ricerca specializzata sembra indicare che l’insegnamento nello stile di apprendimento preferito di una persona non migliora necessariamente la formazione. È più importante infatti utilizzare anche varie attività multisensoriali nell’insegnamento, oltre allo stile preferito di una persona.


MissionePerTe offre queste domande per la vostra riflessione:

  1. Quali erano tre o quattro insegnamenti che hanno avuto un particolare impatto su di te? Come incorporavano informazioni e materiali uditivi, visivi o tattili/cinestetici?
  2. Come descriveresti l’ultimo insegnamento che hai dato o facilitato? Come potrebbe aver avuto più impatto su un partecipante che possa essere descritto come uno “studente uditivo”? Su uno “studente visivo”? E su uno “studente tattilo/cinestatico”?
  3. Credi di essere tu uno “studente” uditivo, visivo, o tattilo/cinestatico? Come descriveresti i tuoi ascoltatori/discepoli/membri? Hai la tendenza ad insegnare come apprendi tu o come apprendono loro?
  4. Hai uno o più ascoltatori che sembrano di non apprendere o ricordare come gli altri? Potrebbe essere che il suo stile d’apprendimento non venga sfruttato al massimo dai tuoi insegnamenti?
  5. Immaginiamo che tu voglia insegnare che la chiesa o il tuo gruppo esiste per glorificare Dio, per il discepolato e per raggiungere chi non conosce il Signore. Riesci a pensare a qualche modo per rendere queste informazioni memorabili attraverso degli elementi multisensoriali. Rifletti su come rispondere prima di leggere le idee di sotto:
  • Riformulare i tre punti per utilizzare la stessa lettera iniziale: Esaltare Dio, Edificare i credenti, ed Evangelizzare gli altri.
  • Utilizzare le tre frasi diverse volte durante l’insegnamento e chiedere ai partecipanti di ripetere loro a voce alta
  • Fare vedere le tre frasi su una lavagna, su un foglio, ecc.
  • Fare sì che i partecipanti scrivano le tre frasi
  • Inventare e mostrare un gesto che rappresenta i tre punti (esaltare: mani innalzate, edificare: mano che fa un cerchio, evangelizzare: mani che offrono un abbraccio)
  • Far sì che i partecipanti ripetano questi stessi gesti
  1. Riesci a vedere come i punti di sopra potrebbero incorporare delle attività multisensoriali? Pensi che un partecipante sia più propenso a ricordare un tale insegnamento?

Articolo tratto dal “Corso di formazione per facilitatore” del ministero Donne pronte per servire. Corso a cura di Sherri Carlson.