Qui su MissionePerTe parliamo spesso del coinvolgimento di ogni credente nell’opera del Signore. Ogni credente ha i suoi doni, ha una sua S.H.A.P.E. e ha la missione datagli da Dio.
L’apostolo Paolo scrisse che la chiesa “trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte” (Efesini 4:16) e che ogni singola parte, ossia ogni credente, fu creata da Dio stesso (Efesini 2:10a) per “fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate” (Efesini 2:10b).
Non tutti accettano questo invito di scendere in campo e farsi coinvolgere con queste opere buone. Se mi permettete, vi darò un’illustrazione un po’ divertente che spiegherà perché alcuni non si impegnano come Dio vorrebbe.
Siamo tutti invitati ad un banchetto
Immaginiamo che nella nostra chiesa locale si stia organizzando un banchetto per celebrare un grande evento – un matrimonio, l’anniversario della fondazione della chiesa, o qualcosa del genere. Tutti i membri della famiglia della chiesa sono invitati a preparare un piatto, venire al banchetto, e gioire insieme agli altri. Ecco alcune delle persone invitate:
Invitato #1: Lino Poverino
Lino fa parte della nostra famiglia spirituale da tanti anni. Frequenta regolarmente il culto domenicale e a volte l’incontro di preghiera o della cellula. Però, gira voce che non venga al banchetto. Quando gli viene chiesto come mai non vuole venire alla cena celebratoria, risponde: “Vedi, io non ho niente da portare. Non ho soldi per comprare da mangiare. Non voglio andare a mani vuote. Non posso offrire proprio niente alla chiesa”.
Se si trattasse veramente solo di una questione di una cena e della povertà finanziaria, saremmo tutti comprensivi e diremmo che al costo ed al cibo ci pensiamo noi. Ma, purtroppo, per Lino e per tanti altri credenti si tratta non di una povertà finanziaria ma di una sensazione di povertà spirituale. Pensano che la loro S.H.A.P.E. non va molto bene e che non hanno niente da offrire alla chiesa tanto meno al Signore. Infatti, Lino Poverino sembra molto spirituale e umile per certi versi, perché davanti al Signore è vero che non abbiamo niente da offrire in cambio per la nostra salvezza, ma abbiamo davvero molto da offrire nel servizio, come membri funzionanti del corpo.
Infatti, il Signore rifiuta questi pensieri. Non siamo così deboli, così danneggiati e così poveri da non aver qualcosa da offrire. Il Salmo 139:14 dice:
Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene.
Sei stato fatto male, Lino? La tua personalità non vale niente? Dio ha torto quando parlava di te nel Salmo 139? Non proprio. Oppure Dio ha torto quando dice in 1 Corinzi 12:7 di averti dato un dono spirituale:
Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito [un dono spirituale]
Se Lino dice che non ha niente da offrire, questa non è umiltà ma invece un’accusa contro Dio. Vogliamo veramente dire che Dio abbia mentito quando diceva ciascuno – anche Lino – fu creata in modo stupendo e che ciascuno – anche Lino – ha almeno un dono spirituale. Che non sia mai! Il fatto è che Lino sbaglia quando dice che non ha niente da offrire. Lino Poverino sembra umile e probabilmente c’è da affrontare con gentilezza qualche sua perplessità, ma Lino deve stare attento a non vivere secondo queste sensazioni false perché alla fin fine vivere come i nostri doni, le nostre esperienze e la nostra personalità fossero solo spazzatura è di dire che Dio ci ha mentito per tutti questi secoli.
“Lino, fatti coraggio, e vieni alla festa. Hai qualcosa di stupendo da offrirci!”
ALTRI INVITATI: Lidia Invidia e Rosella Pivella (parte 2) e Rosa Curiosa e Lori Buoncuori (parte 3).
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